Bari, fallimenti sospetti il tribunale nella bufera 

da La Repubblica del 22.6.99

di DOMENICO CASTELLANETA 
BARI - Una ventina di aziende fallite, strani incarichi ad avvocati, un giro di decine e decine di miliardi. E' scandalo alla sezione fallimentare del tribunale di Bari per l'attività svolta dal '91 al '95. Oltre venti persone sono coinvolte in un'indagine delicatissima: un magistrato, cancellieri, impiegati, avvocati e commercialisti. Due le inchieste aperte, una dal sostituto procuratore di Bari, Gianrico Carofiglio e una dal procuratore della Repubblica di Potenza, Giuseppe Galante e dalla pm, Felicia Genovese, visto che l'ufficio giudiziario del capoluogo lucano è competente per le indagini riguardanti magistrati baresi. Le ipotesi di reato a vario titolo: corruzione, concussione, peculato, esportazione di valuta all'estero. La vicenda è avvolta da riserbo fittissimo.
Nel mirino degli inquirenti sia i conti, sia le autorizzazioni a compiere gli atti della procedura concorsuale, sia i criteri di assegnazione dei fallimenti. Secondo l'accusa proprio i fallimenti sarebbero stati affidati con un sistema di favoritismi: pagamenti effettuati più volte allo stesso professionista, incarichi assegnati più volte alle stesse persone. Un giro di decine di miliardi, secondo l'ipotesi dell'accusa, visto che per legge l'incarico di curatore fallimentare viene compensato con una percentuale sul valore del fallimento; quindi l'ammontare del compenso può essere anche di milioni o di miliardi. Un'ipotesi d'indagine definita "chimerica" dall'attuale presidente del tribunale di Bari, Saverio Nanna, che ha diretto la sezione fallimentare dal settembre 1991 al giugno dello scorso anno, quando è passato a presiedere gli uffici giudiziari baresi. "E' bene che le indagini facciano il loro corso", spiega ripetendo: "Questa ipotesi è chimerica. Naturalmente non posso parlare per gli altri". E ancora: "Di solito nella vita accade che chi ha fatto del bene...".
Il presidente Nanna nega d'aver affidato agli stessi professionisti curatele fallimentari per diverse centinaia di milioni quando era presidente di quella sezione del tribunale. "Con 2.500 istanze di fallimento presentate nell'arco di 4-5 anni - dice - non era possibile avere migliaia di curatori fallimentari come interlocutori".