I magistrati minacciano scioperi
per difendere la pensione
da Il Corriere della sera del 22.9.99
ROMA - Per difendere le loro pensioni i magistrati sono pronti anche
allo sciopero.
Allarmate per le ricorrenti voci di un possibile tetto alle pensioni,
le associazioni dei vari rami della magistratura hanno convocato ieri una
conferenza stampa per avvertire il governo che eventuali misure punitive
in materia previdenziale determinerebbero una fuga di massa delle toghe,
proprio nel momento in cui lo stesso esecutivo avrebbe interesse a rafforzare
le strutture per controbattere all'emergenza criminalità di quest'ultimo
periodo.
Nei giorni scorsi il comitato che riunisce le associazioni dei magistrati
ha scritto al presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, per chiedere un
incontro urgente. Ma ieri la convocazione non era ancora arrivata. Di qui
la decisione di minacciare lo stato di agitazione. «Se il presidente
D'Alema rifiuterà l'incontro che gli abbiamo chiesto - ha sottolineato
il segretario dell'Associazione nazionale magistrati, Mario Cicala - la
categoria ha gli strumenti per reagire e tra questi io penso ci dovrà
essere lo sciopero».
Più cauto il presidente dell'Anm, Antonio Martone: «Speriamo
che il problema dello sciopero non si ponga. Prima di ogni decisione, comunque,
dovremo consultare la base».
Lo stesso Martone ha anche rivelato di aver ricevuto proprio nella
giornata di ieri dal capo della segreteria di D'Alema una telefonata tesa
a tranquillizzare gli animi: «Mi è stato formalmente comunicato
- ha dichiarato - che nessun decreto legge riguardante le pensioni verrà
esaminato dal prossimo consiglio dei ministri». Ma questa sola assicurazione
non basta ai magistrati. «Se passasse l'ipotesi di un tetto alle
pensioni - ha avvertito ancora Martone - si avrebbe un taglio del trattamento
del 30-40 per cento e 1.500-2000 magistrati non avrebbero più alcuna
convenienza a restare in servizio, con gravissime conseguenze sul piano
dell'organizzazione degli uffici giudiziari».
R. R.
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