Giudici di pace, scatta la protesta
da Il Sole 24 ore del 22.9.99
ROMA — I giudici di pace incrociano le braccia: dal 23 al 30 settembre
i magistrati onorari delle liti "bagatellari" si asterranno dal lavoro
per protestare, dice un comunicato dell’Unione dei giudici di pace, contro
«l’indirizzo sempre più negativo che il Parlamento ha assunto
sulla riforma dell’ufficio onorario». Secondo l’associazione dei
magistrati, «le linee della riforma che si vogliono introdurre faranno
aumentare in pochi mesi da 380mila ad oltre un milione le cause assegnate
e configurano il giudice di pace come un mero strumento deflattivo della
giustizia civile, ma sempre meno qualificato».
La riforma a cui si riferisce il comunicato è il disegno di
legge delega per l’attribuzione al giudice di pace delle competenze penali
e per la revisione del reclutamento e della formazione. Ai magistrati viene
inoltre attribuita la competenza sui reati minori che non comportano sanzioni
detentive ma solo alternative al carcere.
Il disegno di legge — necessario all’entrata in vigore, il 2 gennaio
prossimo, del giudice unico penale — è alla quarta lettura parlamentare,
presso la commissione Giustizia del Senato. Ieri sera è stato esaminato
il testo che poi dovrà passare all’Aula. L’esame della parte sulle
indennità ha prodotto un risultato paradossale. Le assenze della
maggioranza hanno permesso al Polo di far passare un emendamento che ripristina
l’indennità giudiziaria speciale. Tuttavia nel voto finale sull’articolo
12, probabilmente per errore, il Polo ha votato contro e in tal modo tutte
le indennità del giudice di pace sono scomparse dal provvedimento.
Una svista a cui porrà rimedio l’Aula.
Slitterà invece a oggi l’esame del_l’emendamento del presidente
Pinto che mira al ripristino della copertura finanziaria che era stata
abbassata dalla Camera. «Si tratta — spiega il relatore Elvio Fassone
(Ds) — di riportare alla consistenza iniziale il finanziamento, necessario,
tra l’altro, alla formazione obbligatoria dei giudici di pace sulla materia
penale». La commissione Giustizia del Senato ha ottenuto il via libera
alla nuova copertura: 16 miliardi circa per il ’98; 39 per il ’99 (che
la Camera aveva ridotto a 25) e 97 miliardi dal 2000 in avanti (che Montecitorio
aveva abbassato a 57).
Il provvedimento ha però suscitato le proteste dei giudici di
pace soprattutto perché non riconosce loro le indennità dei
"colleghi" delle sezioni stralcio. I giudici lamentano infine che l’organico
(4.700 unità sulla carta ma solo 3mila in servizio) «non è
collegato all’effettivo flusso di lavoro». Alle critiche ha risposto
Fassone: «Ci stiamo impegnando sia per la qualificazione professionale
che per l’aumento dei compensi. Inoltre non è vero che crescerà
in maniera drastica il flusso di lavoro perché solo i nuovi reati
arriveranno al giudice di pace».
R.Mi.
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