Diliberto: io scudo umano? E’ una battuta 

da Il Messaggero del 23.3.99

ROMA - «Non penso che Diliberto abbia alcuna vocazione, in questo momento, a fare lo ”scudo umano”. Ha già sulle sue spalle il peso della riforma della giustizia».
Pietro Folena, numero due dei Ds, commenta con qualche perplessità e anche una buona dose di scetticismo la proposta lanciata da Cossutta alla riunione dei partiti comunisti in svolgimento a Cipro e riportata da un quotidiano («sarebbe bene che cinquecento o mille dirigenti politici, ministri, intellettuali, si recassero a Belgrado e manifestassero contro la guerra come scudi umani», avrebbe detto Cossutta, facendo anche i nomi dei ”suoi” ministri al governo, Diliberto e Bellillo e ”sfidando” così D’Alema).
E’ lo stesso Cossutta, però, a precisare il senso della sua dichiarazione: non solo o non esclusivamente i due ministri del Pdci, ma «cinquecento o mille personalità dell’ Europa» a fare da «scudi umani» a Belgrado contro i bombardamenti della Nato. Armando Cossutta, parlando al Tg3, spiega che il suo appello «è rivolta a tutti coloro che amano la pace». «Ho proposto - sottolinea il presidente del Pdci - che a Belgrado vadano deputati, ministri, sindacalisti, intellettuali, giovani, donne, disabili, tutti nello stesso giorno, a fare da scudo umano contro i bombardamenti degli americani».
Ed è scettico, sull’eventualità di prestarsi a fare lo scudo umano, anche uno dei diretti interessati: Oliviero Diliberto. «Quella era solo una battuta - replica il ministro della Giustizia, prima di entrare in audizione in commissione giustizia alla Camera - Si è parlato di una manifestazione internazionale a Belgrado. Se ci sarà e se il partito me lo chiederà, andrò. Ma non certo per fare lo scudo umano...».
Ma c’è anche chi lo scudo umano lo fa per davvero . Ieri più di 160 greci sono partiti alla volta della Jugoslavia dove faranno da scudi umani contro gli attacchi Nato. I volontari, tutti esponenti di sinistra, hanno intenzione di ”proteggere” ponti e ospedali facendo delle catene umane nella città di Nis. Secondo i giornali greci, tra gli ”scudi umani” ci sono anche quattro sindaci della zona di Atene. «Oggi tocca ai serbi, domani saranno il nostro turno. Il nuovo ordine delle cose non lascia fuori nessuno», ha detto un uomo di 45 anni. «Vado perchè sono un anti-americano», ha aggiunto un altro uomo di mezza età. «Se la Nato sa che ci sono dei greci... sul ponte, forse non lo bombardano», ha detto Costa Avramopoulos, 48 anni, tecnico di telecomunicazioni di Salonicco.