Concussione
e corruzione: urge riforma
da Il Mattino del 23.4.99
Risulta gratificante fare il sindaco e portare il saluto della città
quando ci si ritrova in un consesso così qualificato, in un'occasione
preziosa come questa che l'Aidp e il professore Stile hanno voluto offrire
a Caserta». Parola di Luigi Falco. L'occasione è l'apertura
dei lavori del V congresso del gruppo italiano dell'Association Internationale
de Droit Pénal: una storia iniziata a Vienna nel 1889 (uno dei fondatori,
Donnedieu De Vabres, sarebbe poi stato giudice al processo di Norimberga),
ripresa a Parigi nel 1924 e proseguita sino ad oggi con un impegno costante
non solo nell'approfondimento del diritto penale ma anche nell'attenzione
ai risvolti sociali.
Ne è prova il forte impulso dato dall'Aidp e dall'Istituto internazionale
di scienze criminali di Siracusa alla costituzione di una Corte penale
internazionale (l'istituzione è poi avvenuta l'anno scorso a Roma)
che giudichi i crimini contro l'umanità. La prima giornata del congresso
dedicato a «Corruzione e concussione: una riforma improcrastinabile»
ha registrato la presenza del prefetto Sottile, del procuratore capo Maffei,
del direttore generale della Scuola superiore della pubblica amministrazione
Pizzetti, del presidente del consiglio dell'ordine degli avvocati di Santa
Maria Sticco. Al preside della facoltà di giurisprudenza della Seconda
Università di Napoli l'incarico di aprire i lavori con una prima
sessione dedicata alle «Esigenze di riforma». «Soprattutto
a causa della labilità dei confini delle previsioni di legge - ha
detto il professor Franciosi - si è creato un intreccio perverso,
un sistema di connivenze che ha costretto i magistrati a sparare nel mucchio.
E' in questo quadro che si è calata l'inchiesta Manipulite. Ma oggi,
nel dopo-tangentopoli e con 58 disegni di legge giacenti in parlamento,
la riforma dei reati di corruzione e concussione è davvero improcrastinabile.
Il congresso dell'Aidp cade nel momento opportuno».
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