Certificati
«fai-da-te», oggi il via
da Il Corriere della sera del 23.2.99
MILANO - Controffensiva dei cittadini nella battaglia ai documenti inutili.
Oggi, 23 febbraio, entra in vigore un regolamento, approvato lo scorso
ottobre, che ha come obiettivo quello di limitare drasticamente la richiesta
di certificati da parte degli uffici della pubblica amministrazione. Si
estende, infatti, l'efficacia dell'autocertificazione e della semplificazione
che dovrebbe rendere meno complesso il rapporto con gli uffici pubblici.
OFFENSIVA. La nuova offensiva antiburocrazia (Dpr 403/98 pubblicato
sulla Gazzetta ufficiale del 24/10/98) è stata lanciata su più
fronti. Innanzitutto, aumenta il numero dei casi in cui non sarà
più necessario presentare certificati, in quanto potranno essere
sostituiti dall'autocertificazione. Ma al di là di questi casi codificati,
anche tutte le altre situazioni personali potranno essere autocertificate
o dimostrate semplicemente esibendo un documento d'identità (purchè
non scaduto). L'autocertificazione è definitiva e quindi non ci
sarà più alcun obbligo di dover presentare i certificati
in un secondo tempo.
Ma la strada della semplificazione non si ferma qui. Se la pubblica
amministrazione è a caccia di un documento e il cittadino è
nell'impossibilità di presentare l'autocertificazione, potrà
limitarsi a indicare l'ufficio dove reperire i certificati. Un colpo che
potrebbe davvero rivelarsi decisivo per la sburocratizzazione. E' comunque
difficile immaginare che questa disposizione si realizzi immediatamente.
Del resto anche la possibilità dell'autocertificazione era prevista
fin dal lontano 1968, ma la pubblica amministrazione è riuscita
a resistervi per oltre trent'anni. Ora però le disposizioni sono
indiscutibili e, se proprio non sarà possibile far cadere immediatamente
sulle spalle di tutti gli uffici pubblici l'obbligo di procurarsi autonomamente
i certificati (in attesa che funzioni efficacemente un collegamento informatico
tra tutta la pubblica amministrazione), è sperabile che ciò
avvenga in breve tempo.
MODULI PRESTAMPATI. I nuovi vantaggi per i cittadini non sono finiti.
Da oggi, scuole e università non potranno più chiedere i
certificati necessari per le iscrizioni, i Comuni quelli contenuti nei
registri dello stato civile o in quelli demografici, la motorizzazione
nessun certificato di nessun tipo. Dovranno accogliere solo autodichiarazioni
e da oggi avranno l'obbligo di mettere a disposizione del pubblico moduli
prestampati, solo da completare.
DICHIARAZIONI SOSTITUTIVE. La deregulation riguarda anche le dichiarazioni
sostitutive di atto notorio e le copie autentiche. Non sarà più
necessario spendere tempo e danaro per procurarsele. Si potrà fare
tutto agli sportelli, contando sul fatto che gli impiegati sono dei pubblici
ufficiali. Così, nei casi in cui si deve presentare un'istanza per
la quale serve una dichiarazione sostitutiva, la si può compilare
al momento, firmandola in presenza dell'addetto allo sportello. Lo stesso
vale per l'autenticazione delle copie che potrà essere fatta direttamente
dal responsabile del procedimento o da chi riceve la documentazione.
SANZIONI. A fronte di tanti vantaggi per il cittadino c'è un
solo rischio: dichiarare il falso. Si tratta di un reato penale per il
quale si rischia grosso. Sull'altro fronte, impiegati e funzionari della
pubblica amministazione che dovessero ostacolare le nuove regole incorreranno
nella violazione dei doveri d'ufficio che comporta conseguenze disciplinari
e, nei casi più gravi, può portare al licenziamento.
RIFIUTO. Ma come comportarsi nel caso l'ufficio non accetti l'autocertificazione?
Innanzitutto chiedere il nome dell'impiegato che ha opposto il rifiuto
e del funzionario responsabile della pratica.
Successivamente occorrerà scrivere al dirigente capo della struttura
chiedendo le motivazioni del rifiuto. Se il rifiuto non è motivato
e la risposta non viene data entro 30 giorni, l'impiegato rischia la denuncia
per omissioni d'atti d'ufficio.
Aldo Soleri
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