Scioperano
i penalisti, slitta il processo Dell'Utri a Palermo
da Il Giornale di Sicilia del 23.2.99 PALERMO. La battaglia dichiarata dagli avvocati contro quella che definiscono
'cattiva' giustizia è tornata. Ieri lo sciopero proclamato dall'Unione
camere penali ha fatto slittare a Palermo il processo a Marcello Dell'Utri,
l'ex manager di Pubblitalia e deputato di Forza Italia accusato dalla Procura
di collusione con la mafia. Ieri avrebbero dovuto deporre al dibattimento
in corso davanti alla seconda sezione del tribunale tre collaboratori di
giustizia tra i quali anche Giuseppe Malvagna, il 'pentito' catanese che
accusa Dell'Utri di avere incontrato i capimafia etnei per i loschi intrighi.
La protesta dei legali che hanno aderito ai tre giorni di astensione dalle
udienze, non ha fatto slittare soltanto questo processo ma paralizzerà
in gran parte il palazzo di giustizia di Palermo. Oggi 'salterà'
anche il processo a Giulio Andreotti. I pm dovranno attendere giovedì
mattina per poter riprendere la loro requisitoria contro il senatore a
vita anche lui imputato di mafia. Domani verranno rinviati altri due importati
processi, quello che vede alla sbarra l'ex presidente della prima sezione
della Corte di Cassazione, Corrado Carnevale e quello a Filiberto Scalone,
ex parlamentare di Alleanza nazionale, accusato di essere stato 'prestanome'
di boss e killer di mafia. Gli avvocati palermitani hanno assicurato che
durante i tre giorni di protesta indosseranno la toga solo per le udienze
e gli interrogatori in cui sono coinvolte persone detenute. Sullo sciopero
dei legali è intervenuto il procuratore capo di Palermo, Gian Carlo
Caselli. A Roma per partecipare ad una manifestazione promossa dall'associazione
'Libera', il magistrato ha detto che 'c'è stata una netta e precisa
presa di posizione del Garante con uno specifico riferimento alla situazione
processuale a Palermo che dice che lo sciopero con imputati detenuti è
contra legem'. Caselli ha poi commentato positivamente i rimedi adottati
dal Governo per impedire l'applicazione della sentenza della Cassazione
su estorsioni e rapine ai processi con imputati mafiosi a 'rischio scarcerazione'.
'Non tocca a me esprimere giudizi - ha affermato - ma mi sembra che ci
fosse un problema grave ed urgente, quello del rischio di scarcerazioni
per fatti estremamente gravi come le estorsioni che sono una delle piaghe
con le quali la Sicilia, e non solo, si deve confrontare. Questo rischio
è stato adeguatamente fronteggiato dall'iniziativa governativa.
Speriamo che abbia un seguito parlamentare'.
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