Da
Foligno a Città di Castello, legali sul piede di guerra per la paralisi
della giustizia
da Il Messaggero del 23.1.99
Ormai è quasi una rivolta. Gli avvocati di Foligno, Città
di Castello, Gubbio-Gualdo Tadino, Assisi e Todi si sono riuniti per esaminare
i «gravissimi disagi» derivanti dalla paralisi della giustizia
nella provincia di Perugia ed in particolare nelle sezioni distaccate della
Pretura circondariale.
«La cronica mancanza di magistrati» e l’«insufficienza»
del personale amministrativo - sostengono i legali - sono problemi messi
ancora più in evidenza dalle dimissioni dei magistrati onorari e
«pregiudicano di fatto un servizio essenziale per l’intera comunità
umbra». I riflessi negativi di tale situazione arrecano «gravissimi
danni» a significative realtà del tessuto regionale, in quanto
- proseguono - città «di primaria importanza in settori trainanti
della società civile e dell’economia della regione, vengono ad essere
di fatto private di chi possa rendere giustizia».
Gli avvocati chiedono quindi l’integrale attuazione della riforma prevista
dalla legge sul giudice unico ed al tal fine hanno proposto alcune iniziative,
chiedendo che il consiglio dell’Ordine se ne faccia promotore. I attesa
dell’entrata in vigore della riforma del giudice unico viene sollecitato
l’utilizzo dei magistrati «in maniera diversa da quella attuale in
modo tale da non distoglierli dalle funzioni svolte nelle sedi distaccate
e da garantire pari dignità a tutte le realtà del territorio
rispetto al capoluogo. È anche necessario il recupero di tutto il
personale di cancelleria che tenga conto dei carichi di lavoro delle sedi
distaccate di pretura».
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