Se
«posa» per Chanel, il giudice non lede il prestigio
da La Gazzetta del Sud del 23.3.99 ROMA – Non ha leso il prestigio della magistratura il presidente del
tribunale dei minorenni di Venezia Graziella Campanato che l'anno scorso
si fece fotografare e intervistare per una brochure della Chanel dedicata
a donne di successo e realizzata in occasione del centenario della casa
di moda e profumi. Questa la conclusione alla quale è giunta la
Prima Commissione del Csm, competente per i trasferimenti d'ufficio per
incompatibilità dei magistrati, che perciò ha proposto al
plenum all'unanimità di archiviare la vicenda. Per i sei componenti
dell'organismo conisiliare con la sua partecipazione a quella iniziativa
Campanato non voleva fare né ha oggettivamente fatto da testimonial
al noto marchio. Per questo nel suo comportamento non vi sono profili censurabili.
Il caso era scoppiato nel gennaio scorso quando l'assemblea di Palazzo
dei marescialli era stata chiamata a decidere se nominare Campanato al
vertice del tribunale per i minorenni di Venezia. E aveva dato origine
ad un dibattito molto animato tra chi accusava il magistrato di aver accostato
la sua immagine ad un prodotto commerciale (il profumo) «simbolo
massimo di frivolezza e consumismo « e chi invece rivendicava la
natura culturale di quell'iniziativa. Un carattere questo su cui aveva
insistito anche la protagonista del caso, che aveva negato di aver fatto
in alcun modo pubblicità a Chanel.
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