L'Anm a Ciampi: 'Nella giustizia
penale si rischia la paralisi'
da Il Giornale di Sicilia del 23.11.99 ROMA. 'Siamo di fronte ad un insieme di inefficienze e bizantinismi
che ci costringono a riproporre forti preoccupazioni per un rischio di
paralisi che mostra i profili più rilevanti nella giustizia penale
e nella giustizia del lavoro'. Il presidente dell'Anm Mario Cicala torna
a lanciare l'allarme. E lo fa durante un colloquio con il presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che nel pomeriggio ha incontrato per più
di un'ora i vertici dell'Associazione dei magistrati. Un incontro 'cordiale',
lo definisce Cicala, durante il quale 'si è parlato in particolare
di efficienza della giustizia'. A nome dell'intera giunta dell'Anm, Cicala
ha espresso a Ciampi 'gratitudine' per l''attenzione' che dimostra 'verso
i problemi della giustizia nei suoi aspetti sostanziali e processuali'.
Una realtà, ha sottolineato, che 'è ad un tempo in fase di
crisi e di rinnovamento'. 'Di crisi -ha spiegato il presidente dell'Anm-
per il peso di molteplici difficoltà, quali ad esempio le incredibili
macchinosità nell'espletamento dei concorsi per l'accesso in magistratura,
il faticoso reclutamento del personale amministrativo, il reperimento di
mezzi e strutture indispensabili al funzionamento della riforma del "giudice
unico"'. Ma, accanto al 'rischio paralisi', Cicala ha voluto dar 'atto
di alcuni segnali positivi in felice controtendenza: ad esempio -ha ricordato-
gli stanziamenti nella Finanziaria per lo straordinario pomeridiano del
personale ausiliario, nonchè i miglioramenti scaturiti dall'istituzione
dei giudici di pace e dei giudici onorari aggregati'. Poi, il riferimento
alla riforma del 'giusto processo' e alle leggi ordinarie che devono accompagnarla.
'Tutti auspichiamo -ha sottolineato ancora il presidente dell'Anm- che
l'inserimento nel dettato costituzionale del principio di ragionevole durata
dei processi e il dibattito parlamentare sulla formazione della prova nel
processo penale aprano una stagione di riforme legislative e organizzative
che pongano i magistrati in condizione di rendere alla società un
servizio incisivo ed efficace'. Per questo, anche se 'preoccupati per l'incalzare
di una crisi a rischio di irreversibilità', i magistrati attendono
'con doveroso rispetto -ha detto Cicala- che il Parlamento compia quelle
scelte politiche e legislative di sua esclusiva competenza, necessarie
al fine di costruire un sistema processuale finalmente organico e coerente'.
Scelte, ha aggiunto il leader delle toghe, alle quali potrà giovare
un 'dibattito ampio e sereno nel Paese sui problemi della giustizia', nel
quale 'i magistrati offrano un contributo di esperienza, di sincerità
e pacatezza, nel pieno rispetto dei poteri e del ruolo del Parlamento e
del governo'. Davanti al Capo dello Stato, il presidente dell'Anm è
tornato a richiamare i magistrati 'alla razionalità e al rispetto
rigoroso' nella 'collaborazione tra soggetti, istituzioni e poteri diversi'.
Un richiamo già contenuto in un ordine del giorno approvato ieri
dalla giunta del 'sindacato delle toghe'. 'Siamo consapevoli -ha detto
Cicala- che, nell'ambito di questo dibattito, i colleghi manifestino il
loro pensiero in forme e modi rigorosamente appropriati al servizio che
esercitano nella società, mai dimenticando -ha ammonito- l'esigenza
non solo di essere, ma anche di apparire imparziali; di non dare adito
al sospetto di ergersi, di fronte all'opinione pubblica e al di fuori dei
confini delimitati da specifiche esigenze processuali, a controparte di
qualcuno'. ----
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