Tribunali metropolitani, si annuncia battaglia 

da Il Sole 24 ore del 23.9.99

ROMA — I delusi e i contenti. Milano protesta contro la decisione del ministero della Giustizia di non dare al capoluogo lombardo il secondo Tribunale (lo avranno Roma e Napoli). Come ogni intervento di revisione della geografia giudiziaria anche il decreto legislativo sui Tribunali metropolitani, domani al Consiglio dei ministri, mette in moto le rivendicazioni degli esclusi. «È ingiustificata la decisione di rinviare ancora una volta l’istituzione del Tribunale di Legnano» dice un comunicato del Comitato per il decentramento della Giustizia della città lombarda (che riunisce sindacati, associazioni produttive e categorie professionali della zona).
Ma la coperta è corta e vanno privilegiate le situazioni più disagiate e a rischio: lo fa capire il ministero nella relazione al decreto in cui si sottolinea che il Governo ha a disposizione solo 39 miliardi. E può, quindi, creare due nuovi uffici: la priorità nella decongestione delle sedi giudiziarie va a Roma e a Napoli, con la creazione dei Tribunali di Tivoli e Giugliano. Milano dovrà aspettare un altro provvedimento.
I criteri per la scelta sono ampiamente illustrati nella relazione: «Avere riguardo al solo dato quantitativo della popolazione costituirebbe un errore». L’esempio più calzante, in proposito, arriva dal confronto Milano-Napoli: mentre il carico di lavoro del Tribunale milanese, con 2,6 milioni di abitanti, vede le iscrizioni annue in 50mila cause civili e 14mila penali, a Napoli, con 2,1 milioni di abitanti, il carico raggiunge 98mila cause civili e 27mila penali. Quanto a Roma, 2,7 dei 3,3 milioni di abitanti serviti dal circondario sono all’interno del Comune capoluogo che da solo ha una popolazione maggiore dell’intero circondario di Milano.
I tempi di attuazione. Il ministero, sentito il Csm, entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto determina l’organico dei magistrati dei nuovi Tribunali e quello del personale amministrativo; il Csm nello stesso termine provvede alla nomina dei capi. Sarà poi il ministro della Giustizia a stabilire la data in cui le nuove articolazioni diventeranno operative. Le modifiche alla competenza hanno efficacia decorsi sei mesi dall’entrata in vigore del decreto. Quanto alla sorte dei procedimenti, il provvedimento limita lo spostamento di fascicoli. I processi pendenti all’entrata a regime della nuova geografia davanti a sezioni distaccate attribuite a diversi circondari passano alle nuove articolazioni create dal decreto. In tutti gli altri casi resta ferma la competenza dell’ufficio cui erano prima attribuiti gli affari sia penali che civili.
La nuova geografia. Queste le principali novità: per alleggerire il Tribunale di Roma si creano il Tribunale di Tivoli e le sezioni distaccate di Palestrina e Castelnuovo di Porto; si attribuiscono a Velletri comuni compresi nella sezione distaccata di Frascati del Tribunale di Roma che passa quindi al circondario di Velletri; si attribuiscono a Rieti alcuni comuni ora nel circondario di Roma e si istituisce presso tale ufficio la sezione distaccata di Poggio Mirteto; al Tribunale di Civitavecchia vanno comuni compresi nella sezione di Bracciano nonchè i territori di Fiumicino e Ostia; nel circondario di Civitavecchia vengono istituite le sezioni di Bracciano e di Ostia; al Tribunale di Latina vanno i Comuni di Pomezia e Ardea. Per decongestionare Napoli è istituito il Tribunale di Giugliano (con sezioni distaccate Pozzuoli e Marano già appartenenti a Napoli) e nel circondario del capoluogo nasce la sezione di Casoria. Quanto a Milano, si modifica la geografia dei circondari di Lodi, Pavia e Vigevano a cui passano comuni appartenenti a Milano; nel circondario di Vigevano viene istituita la sezione di Abbiategrasso con una sola parte dei comuni che oggi ne compongono il territorio, la parte residua è aggregata alla sezione di Rho del Tribunale di Milano. Nel distretto di Torino si modifica la composizione dei circondari di Asti, Ivrea, Alba e Pinerolo, a cui vanno territori di Torino; viene inoltre aumentata la competenza della sezione di Chivasso del Tribunale di Torino. Infine nel distretto di Palermo vengono ampliati i circondari dei Tribunali di Sciacca e Termini Imerese, con relativa diminuzione del territorio di Palermo; viene istituita, nel circondario di Termini Imerese, la sezione distaccata di Corleone.
R.Mi.