Scioperi, arriva la stretta 

da La Repubblica del 24.2.99

di LUISA GRION 
ROMA - Scioperi, si cambia: il disegno di legge che regolamenterà le astensioni dal lavoro nel settore pubblico rimettendo mano alla lacunosa 146 è in dirittura d'arrivo.
Ieri un vertice interministeriale a Palazzo Chigi ha dato il via alla bozza presentata dal ministro della Funzione Pubblica Angelo Piazza. Questo pomeriggio il governo dovrebbe incontrasi ancora una volta con Cofferati-Larizza-D'Antoni, i vertici del sindacato, per l'ultimo consulto. Poi il disegno di legge sarà pronto per approdare al Consiglio dei ministri, probabilmente entro la settimana.
Cambierà così radicalmente la legge che da nove anni a questa parte regola gli scioperi dei servizi pubblici e che fino ad oggi non prevedeva restrizioni nel caso in cui, a non lavorare, fossero state le categorie autonome.
Taxisti, autotrasportatori, avvocati e farmacisti: anche loro, grazie al nuovo progetto, potranno essere precetatti e comunque dovranno strettamente attenersi a codici di autoregolamentazione. Saranno limiti gli effetti "annuncio", alzate le multe per i sindacati che non rispettano le regole: ecco, salvo cambiamenti dell'ultima ora, i punti più importanti della bozza Piazza così come ieri è uscita dal vertice fra il ministro, Bassanini, Treu e Bassolino:
Precettazione:sarà estesa anche ai lavoratori autonomi quando il loro sciopero inciderà sulla funzionalità dei servizi essenziali. La novità dovrebbe impedire, per esempio, di lasciare per giorni le città senza taxi. 
L'autoregolamentazione: avvocati, autotrasportatori, ma anche tassisti e farmacisti dovranno preparare codici di autoregolamentazione che dovranno essere approvati dalla Commissione di garanzia e che dovranno fissare i tempi di preavviso (almeno dieci giorni) dell'astensione, la durata, le motivazioni e le finalità dello sciopero. 
Multe e sanzioni: i sindacati che non rispetteranno la legge saranno esclusi dalle trattative e non godranno dei permessi sindacali. I dirigenti e le aziende che non informeranno i cittadini o non puniranno un'astensione illegittima dal lavoro andranno incontro a multe dai 5 ai 50 milioni. Stessa cifra pagheranno i "ribelli" che, al di fuori dai sindacati ammessi alla contrattazione, promuoveranno sciopero fuori dalle regole. Stessa cifra ancora per chi non rispetterà la precettazione
Effetto annuncio: la revoca spontanea di uno sciopero proclamato e già pubblicizzato sarà considerata "azione sleale" e quindi sanzionata dalla Commissione di garanzia. Questo per evitare che disastrosi effetti annuncio restino impuniti.
Più forza ai garanti: alla commissione ora guidata da Gino Giugni saranno attribuiti maggiori poteri, anche nel tentativo di prevenire o conciliare le controversie. La Commissione potrà adottare delibere che provvisoriamente individueranno i servizi indispensabili in caso di mancato accordo fra le parti. Se le categorie autonome non fisseranno codici di autoregolamentazione, o li fisseranno male, al loro posto provvederà la Commissione stessa.
La parola agli utenti: Le associazioni potranno agire in giudizio in caso di danni provocati da scioperi illegittimi.
Il ministro Piazza, autore della bozza, precisando che "la legge non impedisce, ma regolamenta lo sciopero per evitare danni alla collettività", pur ricordando che il progetto è stato accolto con "larghissimi consensi" ammette che "ci sono ancora piccoli nodi da sciogliere". Uno dei quali, sicuramente, riguarda la categoria degli avvocat per la quale è competente il ministero di Grazia e giustizia, non la Funzione Pubblica.