Spaccatura nel Csm e tra i partiti 

da Il Messaggero del 24.6.99

ROMA. Spaccature al Csm, divisioni tra i partiti, minacce di 'disimpegno' dal governo lanciate dai socialisti di Intini. Si fa sempre più rovente la polemica dopo le dichiarazioni del presidente della Commissione Antimafia, Ottaviano Del Turco, che parla di 'uso distorto' dei collaboranti nei processi. Da alcuni 'togati' del Csm arrivano critiche pesanti: 'Intravedo il rischio di un'interferenza rispetto ai compiti propri dell'autorità giudiziaria - dice l'ex pm della Dda di Milano Armando Spataro ('Movimenti Riuniti')- e mi meraviglia che Del Turco ipotizzi un utilizzo disinvolto dei collaboratori da parte dei magistrati quando essi parlano dei livelli di collusione mafia-politica: non trovo che questo corrisponda al vero, vista la prudenza che è sempre stata usata in materia; a meno che non si pensi che, quando parlano di questo argomento, i collaboratori debbano essere invitati a tacere, quasi che quel tipo di collusione sia irrilevante'. L'ex pm di Palermo, Gioacchino Natoli, dei 'Movimenti Riuniti' esprime meraviglia per 'l'estrema genericità' con cui Del Turco ha parlato di errori tragici dei Pm e di uso maldestro dei collaboratori, anzichè fare 'nomi e cognomi' per evitare che si sollevasse un 'inaccettabile polverone'. 'Non si deve trarre spunto da specifiche discutibili dichiarazioni rese nel giudizio per delegittimare la funzione dei collaboranti che resta importantissima ai fini della migliore risposta dello Stato al crimine organizzato' ammonisce Giovanni D'Angelo di Unicost. Difendono Del Turco dall'accusa di interferenza Nello Rossi (Magistratura Democratica) e Michele Vietti (Ccd). Rossi, pur non condividendo tono e contenuti dell'intervento di Del Turco sottolinea che 'il dibattito politico sui temi della giustizia ha bisogno di libertà: si sta invece instaurando un sistema di veti incrociati'. Per Vietti 'Del Turco ha detto un'assoluta ovvietà che finora ha trovato riscontro in molti esiti processuali. Ed è normale che chi si occupa di mafia metta in guardia contro il rischio di inquinamento che può derivare da un uso disinvolto dei pentiti'. 'Noi non chiediamo le dimissioni di Del Turco né gli intimiamo abiure di alcun tipo. Gli chiediamo di mostrare una maggiore capacità di ascolto verso le critiche che gli sono state rivolte da numerosi parlamentari. Non può bastargli il sostegno strumentale di una destra che è interessata soltanto all'impunità per i potenti' afferma Carlo Leoni, responsabile giustizia dei DS. Ugo Intini rilancia la proposta che lo Sdi esca dal governo e rincara la dose: 'Il caso Del Turco dimostra quanto sia opportuno per i socialisti dare finalmente un segnale forte uscendo non dalla maggioranza, ma dal governo'. Dissociazione totale dalla linea della maggioranza sul dibattito in commissione Antimafia e condivisione, 'nel metodo e nel merito' delle opinioni espresse da Del Turco. È quanto sottolinea in una lettera al Presidente dell'organismo bicamerale Rino Cirami, dell'Udeur. 'Rivendico la mia autonomia parlamentare -afferma il componente della commissione- e sottolineo che Del Turco aveva bene la possibilità di sollevare questo problema grave e ormai annoso, ricordando che alcuni membri della commissione non hanno esitato a rilasciare dichiarazioni nel corso di audizioni'.