Mille
cause per magistrato, rinvii a catena
da Il Corriere della sera del 24.6.98
R. Co.,
MONZA - D’accordo pensare al futuro e alla nuova sede: ma la giustizia
di Monza, per ora, deve fare i conti con un presente piuttosto fosco. Carenze
d’organico e di servizi, i problemi del tribunale che hanno spinto la Camera
penale monzese a proclamare uno sciopero dal 2 al 17 luglio, nella giustizia
pretorile sono ormai diventate autentiche «piaghe».
Gerardo Perillo, dirigente della Pretura circondariale di Monza e Desio,
snocciola un elenco di dati anche troppo eloquenti. Soltanto nel ‘97, a
Monza, sono partite 4.331 nuove cause civili e 1.821 a Desio: i giudici
chiamati a occuparsene si contano sulle dita di una mano. L’organico delle
due sedi è attualmente formato da 6 giudici del settore penale,
5 del civile e 2 giudici dell’indagine preliminare. A oggi, ciascuno dei
3 giudici di Monza ha sulle spalle un fardello
di circa mille cause pendenti. Quelle di lavoro sono 500. A Desio,
invece, l’arretrato ammonta a 1.600 processi. Ovvia conseguenza, i rinvii
a catena.
Nel settore penale, i processi sono rimandati al 2000. In quello civile,
sono stati «congelati» i ruoli dei magistrati che hanno chiesto
e ottenuto il trasferimento: Francesco Trombetti, ex dirigente della Pretura
monzese, ha lasciato in eredità 417 processi civili; 852 Raffaele
Frasca, e 322 Mirko Buratti. Lo stesso Buratti non è riuscito a
concludere 42 cause di lavoro, 155 Trombetti e 633 Andrea Padalino. La
Pretura sta tentando il recupero almeno su quelle più urgenti, mentre
le altre sono già rimandate all’anno prossimo e si prevedono ulteriori
rinvii di 8-9 mesi. Lo stesso Perillo, che copriva il posto di dirigente
a Desio e sostituisce Trombetti, sta cercando di smaltire il lavoro lasciato
in sospeso nella sua precedente sede.
Rinforzi? A novembre sono attesi quattro nuovi magistrati. Altri due
dovrebbero arrivare dal concorso in magistratura.
Ma i tempi sono biblici.
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