Fumata
bianca, prende forma il nuovo Csm
da La Stampa del 24.7.98
ROMA
DALLA REDAZIONE
Dopo che Mancino e Violante avevano deciso “votazioni a oltranza” per
Camera e Senato sull’elezione dei dieci componenti non togati del Consiglio
nazionale della Magistratura, ieri c’è stata finalmente fumata bianca.
Alla terza votazione, e dato che ogni volta si riduce il quorum necessario,
sono stati eletti nove nuovi membri.
Si è chiusa così una partita che si trascinava da mesi
nelle aule parlamentari, e di cui si era occupato anche Francesco Cossiga
nel lungo colloquio avuto l’altro ieri con D’Alema. Una partita che, a
tutta prima, sembra decisamente aver vinto la maggioranza. “Siamo soddisfatti,
non ci sono state sorprese”, ha commentato a caldo il responsabile giustizia
di Botteghe Oscure, Pietro Folena. Il primo eletto è risultato Giovanni
Di Cagno, avvocato civilista, già consigliere comunale a Bari e
attualmente capogruppo dei Democratici di sinistra al consiglio provinciale
del capoluogo barese. Era il candidato a cui Botteghe Oscure teneva di
più. Il secondo eletto è risultato Giovanni Verde, professore
di procedura civile, designato dai Popolari, e candidato in pectore alla
vicepresidenza. Poiché per “consuetudine” alla vicepresidenza del
più alto organo della magistratura vige un’alternanza tra laici,
ovvero di sinistra, e cattolici: e il vicepresidente uscente, Grosso, era
in quota Ds. Di sinistra anche Graziella Tossi Brutti, unica donna tra
gli eletti (ma nel Csm seggono altre tre togate, Margherita Cassano, Manuela
Romei Pasetti e Silvana Iacopino) che per Botteghe Oscure è stata
senatrice dall’87 al ‘94. Vicino a Rifondazione comunista l’avvocato e
magistrato Sergio Pastore Alinante, che ha svolto attività politica
come assessore al Personale nella prima giunta Valenzi al comune di Napoli.
L’unico politico tra gli eletti è Raffaele Valsenise: 77 anni, napoletano,
deputato di Alleanza Nazionale. Mario Serio, docente di diritto comparato
a Palermo, è stato eletto per Forza Italia. Michele Vietti, avvocato
torinese, per il Ccd. E ci sono poi Salvatore Mazzamuto, titolare della
cattedra di diritto privato alla Terza Università di Roma, di Rinnovamento
italiano; e il sociologo del diritto Eligio Resta, in quota ai Verdi.
Dunque la maggioranza ha avuto i primi quattro eletti. Ma la difficile
e lunga operazione eper le elezioni di ieri ha avuto una coda: Udr e Lega
a lungo non hanno trovato l’accordo sul “loro” candidato. La Lega puntava
su Matteo Brigandì, Cossiga avrebbe preferito Giuseppe Riccio, ritenuto
dall’udr un potenziale candidato per la vicepresidenza: sono risultati,
alla fine, i primi due non eletti. Su Brigandì, un piccolo giallo:
“Io lo voto”, ha dichiarato la deputata forzista Tiziana Maiolo, “e questa
mia posizione era condivisa fino a pochi giorni fa da tutta Forza Italia”,
ed ha adombrato, sul cambiamento d’idea nel partito in cui milita, “condizionamenti
e pressioni dei “nuovi” corsari della politica italiana”. L’accordo
tra Lega e Udr, comunque, non è stato trovato, e così alle
8 e mezza di sera sono stati eletti solo 9 membri laici. Il decimo verrà
eletto il 29 luglio, sperando che si trovi un accordo, in una nuova seduta
congiunta di Camera e Senato.
Mentre l’elezione era in corso, sulla Camera si è abbattuto
il caso Galli Fonseca: il Csm era infatti riunito per decidere su un ricorso
contro il procuratore generale della Cassazione, il cui numero di telefono
sarebbe stato trovato sul cadavere di Danilo Abbruciati, un esponente della
Banda della Magliana. E ieri Forza Italia ha chiesto le dimissioni del
ministro Flick, nonché dello stesso Galli Fonseca. “Il ministro
Flick ha detto il falso rispondendo alle interrogazioni formulate al riguardo”
è l’accusa che al Guardasigilli rivolge il senatore forzista Roberto
Centaro. “Galli Fonseca è contaminato moralmente” gli ha fatto eco,
associandosi alla richiesta di dimissioni, l’ex ministro berlusconiano
Filippo Mancuso.
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