Csm: eletti nove consiglieri laici su dieci

da Il Corriere della sera del 24.7.98

M. Gal 
ROMA - «Fumata bianca» per l’elezione dei membri laici del Csm. Il Parlamento in seduta comune, giunto al terzo tentativo con un quorum più abbordabile (i tre quinti dei votanti) ha deciso la nomina di nove dei dieci consiglieri che vengono scelti fra avvocati e docenti universitari. La quarta votazione di Camera e Senato per eleggere l’ultimo componente è stata fissata per mercoledì 29. I nove eletti dal Parlamento su indicazione di maggioranza ed opposizione, vanno ad aggiungersi ai venti «togati» eletti dai magistrati il 5 e il 6 luglio scorsi. 
Ecco chi sono i nuovi consiglieri che siederanno a Palazzo dei Marescialli. Tra i candidati del centro-sinistra, Giovanni Di Cagno (Ds), avvocato ed ex capogruppo della Quercia nel consiglio provinciale di Bari. Sempre su indicazione della maggioranza sono stati eletti Salvatore Mazzamuto (Ri-Sdi), docente di diritto privato alla Terza università di Roma e Giovanni Verde (Ppi), docente di procedura civile all’università di Napoli, legale dei popolari. E ancora: Eligio Resta (Verdi), docente di Sociologia del diritto all’università di Napoli e Graziella Tossi Brutti (Ds), ex senatrice del Pds.
L’avvocato Michele Pastore Alinante è stato eletto su indicazione del Prc. I futuri consiglieri in quota Polo sono Raffaele Valensise, 77 anni, deputato di An, avvocato e unico parlamentare tra gli eletti; Michele Vietti, area Ccd, avvocato torinese, e Mario Serio, docente di Diritto comparato a Palermo (area FI). 
L’ultima poltrona libera a Palazzo dei Marescialli era contesa tra il candidato dell’Udr Giuseppe Riccio, ordinario di procedura penale a Napoli (259 voti) e quello della Lega Matteo Brigandì, avvocato, «procuratore generale della Padania» (225 voti). Nessuno dei due è riuscito a raggiungere il quorum necessario (344 voti). 
Sino a martedì sera Forza Italia sembrava orientata a favore del candidato della Lega. Cossiga è invece riuscito a convincere sia Berlusconi che il Ccd: Giuseppe Riccio è noto per le sue posizioni garantiste, è considerato un moderato anche fra le file della sinistra. L’obiettivo dell’ex presidente della Repubblica era di catalizzare su Riccio il consenso necessario per la poltrona di vicepresidente del Csm. La maggioranza ha già rifiutato la proposta. E tramontata l’ipotesi
dell’ex ministro degli Interni Virginio Rognoni, «mormorata» sino a ieri mattina, e poi nemmeno votata, sembra Giovanni Verde (Ppi) il candidato che può raccogliere più consensi per la vicepresidenza del futuro Csm.
Dopo una mattinata incandescente a Montecitorio, fissato il calendario: la Camera deciderà il 23 e 24 settembre