Riordino delle Authority per evitare la collisione 

da Il Sole 24 ore del 24.11.99

ROMA — Evitare il proliferare delle Authority, così da scongiurare sovrapposizioni con altri poteri. Solo un quadro istituzionale chiaro è in grado di allontanare tali rischi e di assicurare la definizione di criteri che garantiscano «la trasparenza del processo decisionale» delle Autorità e «la sua "contestabilità"». Il presidente della Camera, Luciano Violante, che a suo tempo lanciò l’allarme sull’eccessivo numero di Garanti e sul loro controverso rapporto con il Parlamento, è ritornato ieri su questi temi. Lo ha fatto nel corso del convegno su «Regolazione e concorrenza», promosso dall’Antitrust.

Le Autorità indipendenti, ha ricordato Violante, sono nate in risposta a «esigenze derivanti da un cambiamento epocale nel ruolo dei poteri pubblici nell’economia», ma fuori da qualsiasi quadro istituzionale generale. Dunque, ha aggiunto Violante, «non sono le Authority in sé, ma la mancanza di questo quadro a porre oggi problemi non secondari».

I rischi sono diversi: di collisione con altri poteri, che può dar luogo a effetti perversi; di aumentare il numero di disposizioni e norme, perché i provvedimenti delle Autorità vanno a intensificare l’«effetto cumulativo» della legislazione, con ricadute sulla vita pratica dei cittadini, delle imprese e della stessa pubblica amministrazione; di una proliferazione eccessiva, che può «rallentare processi più ampi di aggiustamento, a danno della crescita economica e degli interessi dei consumatori», e che può «tradursi in un costo occulto sotto forma di impossibilità di adottare politiche integrate per lo sfruttamento di tutte le sinergie possibili alla luce dell’innovazione tecnologica».

È per questo, ha affermato Violante, che «è urgente definire un quadro istituzionale chiaro per permettere alle Autorità regolative indipendenti di svolgere pienamente le loro funzioni».

Anche perché, gli ha fatto eco Giuseppe Tesauro, presidente dell’Antitrust, le Authority sono indispensabili per favorire la competitività. «È vero che le funzioni di regolazione — ha dichiarato Tesauro — devono essere limitate al giusto, ma questo "giusto" è essenziale per lo sviluppo del Paese». Per esempio, eliminando i vincoli inutili, che aumentano i costi: «Per un’impresa è un problema — ha sottolineato il presidente dell’Antitrust — dover compilare trenta moduli invece di tre, perché anche l’appesantimento burocratico rappresenta un costo».

Gli interventi dell’Autorità hanno come obiettivo, ha precisato Tesauro, di assicurare una sana concorrenza — non perdendo di vista, nelle valutazioni dei casi, le ripercussioni economiche sulle imprese — e di incentivare lo sviluppo. «Quando, per esempio, siamo intervenuti sui minimi tariffari — ha spiegato Tesauro — non volevamo affermare la scomparsa degli Ordini professionali, ma stimolare la loro competitività».

A.Che.