Diciannove rinvii per una causa mai iniziata 

da Il Messaggero del 24.11.99

di NICOLA CATENARO
TERAMO - Diciannove rinvii e sedici anni di attesa per una causa civile. La discussione non è stata neanche iniziata. Domenico Capretti, un ex costruttore edile, residente a Tottea di Crognaleto, è esasperato. Disposto persino a rivolgersi al presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, per avere giustizia. E per far conoscere a tutti la sua incredibile storia. L’avventura inizia a metà degli anni ’80, per alcuni lavori di ristrutturazione di un edificio che Capretti esegue a Crognaleto. I dissidi con i proprietari dello stabile lo portano a far causa. Capretti chiede solo di essere pagato per il lavoro che ha svolto. Viene fissata al 3 giugno 1986 la prima udienza di comparizione. Una volta sciolta la riserva, il giudice fissa una nuova udienza per il 24 novembre 1987. Da qui ha inizio l’odissea. La causa viene rinviata d’ufficio otto volte e subisce tre rinvii semplici. Anche l’udienza della trattazione, intanto, viene rinviata e posticipata continuamente. L’ultimo "slittamento" è stato deciso lo scorso 26 ottobre. La causa dovrebbe essere discussa (forse) il 27 gennaio del 2000. L’elenco di tutti i rinvii occupa un’intera pagina formato A4. Una vicenda da guinness dei primati, si potrebbe pensare, se non fossimo ormai abituati ai ritardi biblici dei processi civili italiani. Sta di fatto che, a tutt’oggi, Capretti non è riuscito ancora a vedere il giudice che deciderà la sua causa. Invecchia, insomma, in attesa di avere giustizia. E paga soldi all’avvocato per l’assistenza legale. Dai suoi pensieri è quasi scomparso il rancore che lo ha spinto a rivolgersi la prima volta al giudice. Ed ha lasciato il posto ad un sentimento di completa sfiducia nei confronti dell’intero sistema giudiziario. Intrappolato da una macchina burocratica che lascia sbigottiti ed esterrefatti coloro che chiedono giustizia. Capretti, nell’attesa di vedersi riconosciuti i propri diritti, ha cambiato mestiere.