Giustizia: nuovo nome, soliti guai

da L'Unione Sarda del 25.4.99

Carbonia Pretore, addio. Arriva il giudice monocratico. Effetti della riforma del sistema giudiziario nel Sulcis, che dovrebbe scattare fra due mesi, a meno di rinvii dell'ultima ora. La Pretura di Carbonia, l'unica sopravvissuta in tutto il territorio, diventerà Tribunale. Più esattamente, Tribunale monocratico, per distinguerlo da quello collegiale dove la sentenza è affidata alla decisione di tre giudici. Insomma, le istituzioni del giudizio di primo grado si unificano e, dunque, si snelliscono. Il Pretore va in pensione. 
Quali saranno, nel Sulcis, le conseguenze di questa innovazione radicale? Nella forma, poche. Il Tribunale resterà sempre una sezione staccata di quello di Cagliari, com'è attualmente la Pretura. E il pm farà la spola. 
Se poco cambierà nella forma, nella sostanza ci saranno molti mutamenti. A cominciare dai reati giudicati. Le competenze del giudice si allargano notevolmente. Nella sezione penale, oltre ai reati minori (offese, ricettazioni, furti, assegni a vuoto, atti osceni, omicidi colposi) il giudice potrà giudicare casi di corruzione, concussione, favoreggiamento, associazione a delinquere, peculato. Reati che, tradotti in anni di galera, possono costare pene sino a vent'anni. 
Nella sezione civile, il giudice ha competenze praticamente illimitate, per casi anche miliardari. Effetto immediato: aumenterà il numero dei procedimenti. 
Questi sono i dati sull'attività svolta finora dalla Pretura: le cause penali definite nel '97 sono state 530, salite a 560 nel '98 e a oltre 600 (questa è la previsione) nell'anno in corso. Nel civile, 940 cause nel '97, circa 1100 nel '98, un buon venti per cento in più nel '99. 
«L'istituzione del Tribunale porterà più lavoro - afferma Ugo Meloni, responsabile di cancelleria- non ci spaventa, ci siamo abituati da quando è stata accorpata su Carbonia la pretura di Sant'Antioco, ma è previsto che scatti la depenalizzazione di alcuni reati». 
Due dati di fatto inducono a considerare che, nella realtà per ora cambierà solo il nome del palazzo di via XVIII Dicembre. «Per due anni abbondanti - spiega Antonio Sulis, direttore di cancelleria - saranno dibattute le pendenze accumulate sino ad esaurimento, e non sono poche». 
In pratica, chi commette un reato entro il primo giugno verrà giudicato dal pretore. Dal giudice, invece, chi sarà colto con le mani nel sacco dal 2 giugno in poi. 
«Siamo sotto organico - sostiene ancora Sulis - e aspettiamo da tempo altro personale». «Una riforma senza giudici è inutile - opinione di Marco Aste, avvocato - non ci sono e non si sa se verranno nominati magistrati togati per le cause civili». Attualmente i ruoli sono ricoperti da pretori onorari, cioé avvocati che indossano la toga. 
Idem come sopra Lucio Corda, legale: «Non scorgo nessuna preparazione logistica: passeranno almeno due anni prima che la novità dia frutti». 
ANDREA SCANO