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sulla nuova norma la Quercia si spacca
da Il Messaggero del 25.2.99
ROMA - L’ultima edizione del ”super 513” divide i Ds. Nella Quercia
i no sono stati 14 no e i 12 astenuti nella votazione sono venuti perlopiù
proprio dagli esponenti della Quercia. Da una parte il segretario Walter
Veltroni e il presidente dei santori Cesare Salvi apprezzano la nuova norma
perchè «corrisponde ad un'esigenza di sano garantismo»,
dall'altra una serie di diessini sono contrari. Gianfranco Migone, presidente
della commissione Esteri del Senato, la contesta sostenendo che si tratta
della «riaffermazione di un principio pleonastico» e che è
un«'inutilità costituzionale». La senatrice Tana de
Zulueta ritiene che la nuova norma «non contiene nessuna nuova vera
garanzia per chi è sottoposto a procedimento giudiziario».
Secondo Elvio Fassone «si vuole colpire la Consulta e il Parlamento
continua a battere una via irragionevole per sottrarsi al sindacato dell'Alta
Corte e quindi ad una corretta relazione tra i massimi poteri dello Stato»,
mentre per Guido Calvi «è stato colmato un ritardo storico».
Walter Veltroni, in particolare, sottolinea come la disponibilità
del Polo ci sia stata solo su questo tema e non su altri. «Questa
legge corrisponde a un' esigenza di sano garantismo, un garantismo, però,
che non è contro la magistratura», dice e aggiunge: «Quello
che semmai mi colpisce è che da parte del Polo, finora, l'unica
disponibilità che abbiamo registrato è su questo tema e non
su altri, come per esempio la legge elettorale e altri punti altrettanto
importanti. Mi auguro che questa disponibilità si possa registrare
nei prossimi giorni». E il presidente dei senatori di Forza Italia
Enrico La Loggia replica: «Noi siamo sempre disponibili, voi invece
siete arroganti. Vorrei ricordare a Veltroni che anche sulla legge elettorale
abbiamo preannunciato una nostra proposta per contribuire al dibattito,
atteggiamento vanificato dall'arroganza della sinistra, che ha preferito
blindare la sua proposta. L'accordo sul giusto processo è dovuto
non solo all'ottimo lavoro svolto dal relatore Pera, ma soprattutto alla
coerenza della parte garantista del centrosinistra».
Veltroni è tornato anche sul tema della corruzione. Un’emergenza
che, secondo lui, non è finita. «Solo a sentir parlare gli
imprenditori meridionali o quelli che investono nel Mezzogiorno si ha ancora
la percezione di quanto siano pesanti i condizionamenti sull'attività
delle imprese da parte delle organizzazioni criminali e quanto sia ancora
pesante il condizionamento esercitato da certo ceto politico». E
anche il responsabile giustizia dei Ds Carlo Leoni ricorda che, «in
un momento delicato come questo, c'è bisogno di un clima costruttivo
nelle aule parlamentari, ma il dialogo è spesso difficile perchè
«l'opposizione adotta una linea oscillante, a volte propagandistica,
come quando passa dall'invocare tolleranza zero fino alla presentazione
dell'emendamento Previti».
Soddisfatto Giulio Maceratini di An, mentre i deputati di An Fragalà,
Simeone e Lo Presti propongono di «sospendere fino all'approvazione
definitiva del principio del contraddittorio come norma costituzionale
tutti i processi pendenti in cui si applica il 513 per evitare che i cittadini
possano essere giudicati, senza aver potuto controesaminare il testimone
che li accusa».
R. Pol.
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