No agli 007 nelle carceri

da La Gazzetta del Sud del 25.2.99

ROMA – Una nuova struttura di intelligence che opera all'interno delle carceri affidata al generale Ragosa? L'interrogativo viene sollevato da ben 17 senatori, appartenenti a vari gruppi, che hanno presentato una interrogazione al ministro della Giustizia, Oliviero Diliberto. La prima firmataria del documento, Francesca Scopelliti (FI), ha spiegato ieri mattina in una conferenza stampa a Palazzo Madama l'interrogazione che è stata sottoscritta, fra gli altri, da Saro Pettinato (Verdi), Ersilia Salvato (Ds), Daria Bonfietti (Ds), Giovanni Russo Spena e Fausto Cò (Prc), Luigi Follieri (Ppi), Melchiorre Cirami (Udr), Domenico Contestabile (FI). I senatori sottolineano che «in questi giorni è stato istituito con decreto del Ministro della Giustizia presso il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, l'Ufficio per la garanzia penitenziaria (Ugap). Tale ufficio ha fra le sue innumerevoli funzioni la realizzazione di eventuali specifiche strutture di sicurezza e l'acquisizione dei dati di conoscenza utili per la valutazione di situazioni a rischio e di possibili eventi critici». I senatori ricordano che «l'Ugap dà origine ad una struttura di intelligence all'interno del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria con, altresì, compiti di coordinamento delle attività istituzionali che sono demandate al Gruppo Operativo Mobile e delle funzioni di polizia giudiziaria del Corpo Polizia Penitenziaria. La direzione dell'Ugap sembrerebbe affidata al gen. Ragosa, Ufficiale generale del ruolo ad esaurimento del disciolto Corpo degli agenti di custodia. Il gen. Ragosa ha una lunga e contestata permanenza – sottolineano i 17 parlamentari – presso il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria per i metodi utilizzati nelle sue funzioni ispettive». Negli anni '80 «aveva le funzioni – spiegano ancora – di responsabile di squadre speciali da inviare presso i singoli istituti penitenziari in occasione di eventi particolari. Sino al 1996 ha diretto il gruppo operativo speciale della Polizia Penitenziaria denominato Scop (Servizio Centrale Operativo) e negli anni dal '91 al 95 sono state aperte dalla Magistratura due grandi inchieste per episodi di maltrattamenti accaduti a Secondigliano nel 93 ed a Pianosa nel 92. Dal 96 al 98 ha prestato attività presso il Sisde». I 17 senatori, sia della maggioranza che dell'opposizione, sottolineano ancora che «la istituzione di una struttura di intelligence nell'ambito del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria costituisce la negazione di ogni tentativo di trasparenza, oltre a contribuire a ricreare il sistema delle “veline riservate”.