Sfratti,
ultimi due giorni per chiedere il rinvio
da Il Corriere della sera del 25.7.99
MILANO - Mancano due giorni alla scadenza per la richiesta di proroga
dello sfratto ed è già alta tensione tra proprietari e inquilini.
Martedì 27, per le famiglie sotto sfratto, sarà il termine
ultimo per chiedere il rinvio dell'esecuzione; per quanti non lo faranno
l'esecutività scatterà a partire da agosto.
A complicare la situazione ci si è messa pure la burocrazia,
che, come da più parti era stato pronosticato nelle scorse settimane,
non ha certo facilitato il compito degli inquilini: secondo il Sicet, uno
dei sindacati degli inquilini, sarebbero almeno 800 mila le famiglie che
a causa di ostacoli burocratici non riusciranno a presentare la richiesta
di rinvio in tempo utile. Con la riforma delle locazioni, infatti, il contenzioso
sugli sfratti è passato dalle commissioni prefettizie all'autorità
giudiziaria, i cui uffici si sono improvvisamente oberati di una mole di
lavoro immensa, talvolta generata in caos. E Confedilizia, l'associazione
che raggruppa i proprietari di casa, mette già le mani avanti per
contrastare le richieste di uno slittamento sulla tabella di marcia prestabilita,
definendo «fantasiose» le cifre «milionarie» sul
numero degli sfratti. Richieste sulle quali i sindacati degli inquilini
invece insistono, chiedendo una proroga di almeno due mesi per la presentazione
delle domande di rinvio.
Ma dalle istanze di rinvio finora presentate, emerge anche uno spaccato
dell'Italia «debole»: a farne maggiormente le spese di questa
situazione sono anziani e pensionati. Lo sostiene il Sunia, il maggiore
sindacato degli inquilini, sulla base di una ricerca effettuata in 11 aree
metropolitane: il 70% di chi presenta l'istanza di proroga dello sfratto
appartiene a fasce socialmente deboli, per età, condizioni di salute
e precarietà del lavoro. Addirittura il 60% è costituito
da anziani con più di 65 anni; mentre tra le famiglie di operai
la ricerca del Sunia ha registrato nel 20% dei casi situazioni di disoccupazione
o cassa integrazione e nel 3% ci sono casi di handicap o di accertata invalidità
totale. Un buon motivo in più, sostengono quindi i rappresentanti
degli inquilini, per spostare la scadenza come minimo a settembre. Di fatto,
aggiungono al Sunia, ai giudici cui spetterà esaminare le domande
di proroga, si presenterà un quadro drammatico: l'identikit della
famiglia sfrattata risponde infatti a quello di un nucleo anziano, spesso
costituito da un solo componente, con un reddito medio di un milione e
mezzo.
Un quadro diametralmente opposto emerge invece dalla casistica sommaria
che i proprietari hanno inserito nelle memorie da opporre alle richieste
di slittamento dei termini. Le «rilevazioni», dice la Confedilizia,
sono a volte sorprendenti: ci sono inquilini sotto sfratto ma con villa
al mare, disoccupati con due lavori in «nero» e nove auto acquistate
e rivendute in poco tempo. Tra i proprietari c'è pure il caso di
una vedova che aspetta da 17 anni la liberazione della casa e altri che
si sono sentiti chiedere anche 70 milioni per la restituzione, in un mese,
dell'appartamento.
«Tutta questa casistica - commenta il presidente di Confedilizia,
Corrado Sforza Fogliani - è il prodotto del sistema delle commissioni
prefettizie. Adesso che le competenze sono passate all'autorità
giudiziaria è indispensabile lasciarla lavorare con tranquillità,
perché le istanze di rinvio sospendono di per sé gli sfratti».
Ma i rappresentanti degli inquilini ribattono che dalle pratiche esaminate
si conferma il dato di una forte evasione fiscale da parte dei proprietari
di casa. Dice Luigi Pallotta, segretario del Sunia: «Chi non è
in regola fiscalmente, in base alla nuova legge, non potrà eseguire
lo sfratto».
G. Dos.,
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