Depenalizzazione alla Camera verso il «sì» finale in settimana 

da Il Sole 24 ore del 25.5.99

ROMA — La depenalizzazione dei reati minori si avvia, salvo imprevisti dell’ultima ora, a un’approvazione definitiva. Ieri la Camera ha iniziato la discussione generale del provvedimento — necessario all’entrata in vigore del giudice unico — che maggioranza e opposizione potrebbero votare già in settimana.
Si tratta di una riforma che cancella dal Codice penale e dalle leggi speciali una miriade di reati minori e ormai non più perseguiti, con l’intento di fare piazza pulita di migliaia di fascicoli che intasano gli uffici giudiziari e che nascono già destinati alla prescrizione: dall’assegno a vuoto alle violazioni tributarie, da alcune contravvenzioni previste dal Codice della strada ad altre del Codice della navigazione. Il capogruppo dei Ds in commissione Giustizia alla Camera, Francesco Bonito, ha stimato nel 25% il carico di lavoro che verrebbe annullato grazie a questa legge di depenalizzazione. Sulla strada della costruzione di un sistema più efficace, inoltre, il Ddl contiene anche la delega al Governo per studiare una serie di sanzioni alternative alla detenzione.
Il «sì» arriverà, dunque, nonostante i numerosi rilievi avanzati sia dalla commissione Affari costituzionali che dalla Finanze; un accordo generale ci sarà nonostante l’opposizione giudichi la depenalizzazione timida e insoddisfacente. Ieri Pietro Carotti (Ppi), relatore alla Camera, ha chiesto all’assemblea di votare il Ddl senza ulteriori modifiche che costringerebbero a un’altra navetta con il Senato. Carotti ha confermato l’esigenza di mandare in porto un provvedimento che da due anni naviga tra i due rami del Parlamento. E ha ribattuto alle critiche che si sono appuntate soprattutto sulla delega — articolo 9 — per la riforma dei reati tributari (revisione della legge "manette agli evasori" dell’82). La commissione Finanze della Camera ha evidenziato difetti tecnici che andrebbero corretti. Ad esempio la formulazione del testo porterebbe a una rinascita della pregiudiziale tributaria: i processi penali tributari, in sostanza, resterebbero bloccati fino al calcolo dell’imposta evasa da parte dell’amministrazione. Non è vero, ha ribattuto Carotti, perchè toccherà al giudice, autonomamente, calcolare l’imposta. L’altro problema riguarda il fatto che l’omissione di poste in contabilità non viene più elencata tra le ipotesi da punire con sanzione penale. Il che potrebbe portare a un’impunità per molti evasori. Secondo Carotti, invece, toccherà al Governo, nell’esercizio della delega, configurare, tra le frodi, le eventuali omissioni di poste in contabilità.
Sulla parte fiscale del disegno di legge si sono appuntate le critiche di un rappresentante dell’opposizione, Raffaele Marotta, Forza Italia. Che ha preannunciato la presentazione di un emendamento soppressivo dell’articolo 9. Su cui non sarà difficile una marcia indietro dato che lo stesso deputato si è detto certo che il Governo non eserciterà la delega (che del resto non ha mai chiesto, anzi, l’ex guardasigilli Flick e il ministro delle Finanze Visco avevano messo a punto un autonomo Ddl). Giovedì riprenderà l’esame e si potrebbe arrivare al voto.
Un altro passo avanti anche per la delega per la competenza penale del giudice di pace. Ieri la Camera ha svolto la discussione generale ma il Ddl dovrà tornare al Senato.
Roberta Miraglia