Noi
detenuti diciamo a Caselli..
da La Repubblica del 25.5.99.
risponde
BARBARA PALOMBELLI
IL DETENUTO nel tempo acquista una sensibilità superiore alle
vicende che personalmente lo riguardano; soprattutto noi, detenuti della
Casa di reclusione di San Gimignano, in cui si espiano pene medio-lunghe,
e che abbiamo, nella stragrande maggioranza dei casi, lunga esperienza
detentiva. Non possiamo certo esprimere pienamente i nostri pensieri; possiamo
però adottare quella speranza che ci ha sorretti nei lunghi anni
di pena, la speranza di credere che il futuro Direttore del Dap, dottor
Caselli, vorrà svolgere la sua funzione con la stessa capacità,
legalità e acutezza con cui da anni svolge il suo lavoro di magistrato.
Con la diversità che nel futuro egli dovrà valutare il recupero
dell'uomo al sociale, e non la condanna del reo.
La legalità non è una semplice utopia, così come
quando si afferma che la legge è uguale per tutti. Diciamolo con
franchezza, finora la legge è stata come la pioggia, è caduta
su tutti ma c'è stato chi ha avuto l'ombrello, e chi di ombrello
è da sempre stato sprovvisto. Quindi, pur dispiacendoci che il dottor
Margara lasci l'incarico, poiché persona di grande apertura umana
e di grande civiltà, attendiamo con fiducia che il dottor Caselli
assuma la direzione del Dap e che sappia, una volta insediatosi, affrontare
con legalità e umanità i tantissimi problemi che, ormai da
anni, affliggono il "pianeta carcere": tra i quali, da sempre, la mancata
appplicazione reale e totale della Legge penitenziaria.
E, tra i tanti problemi: che in tutti i distretti vi sia uniformità
di applicazione della norma; reale rispetto dei termini per la concessione
delle misure alternative; aumento degli organici delle équipe di
educatori, assistenti sociali, psicologi; dovuta attenzione a lavoro, famiglia,
salute dei soggetti detenuti; responsabilizzazione e autodeterminazione
dei soggetti detenuti e quant'altro possa servire a rendere il carcere
più a misura d'uomo, e rispettoso delle regole europee emesse nel
corso degli anni, comprese le ultime del 1997.
È con tale fiducia che auspichiamo di vedere all'opera questo
nuovo Direttore, sperando che alle soglie dell'anno Duemila si voglia essere
consapevoli che le cose dovranno per forza migliorare, ed è con
tale speranza che auguriamo: buon lavoro!
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I detenuti della Casa di reclusione
di San Gimignano
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I DETENUTI di San Gimignano - e non soltanto loro - hanno vissuto con
una certa apprensione l'uscita del direttore Margara (ho letto nei loro
giornali, che regolarmente ricevo, molte voci preoccupate...). Nella vostra
lunga lettera, c'è un invito per Giancarlo Caselli, che so attento
lettore di questa rubrica. Spero che il nuovo direttore vi risponda, in
questa pagina, prima possibile. E che sciolga i vostri dubbi e le vostre
perplessità.
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