Diliberto
"perplesso" sulla grazia ad Ali Agca
da La Repubblica del 25.3.99
ROMA - Sulla concessione della grazia all'attentatore del Papa, Alì
Agca, il ministro Guardasigilli, Oliviero Diliberto, si dice "perplesso".
Ciononostante, aggiunge che "il provvedimento di clemenza spetterà
al presidente della Repubblica". Per la prima volta, ieri Diliberto ha
detto la sua sul caso Agca, l' ex esponente dei Lupi grigi da 18 anni in
carcere, che potrebbe ottenere la grazia, anche su intercessione del Vaticano.
Giovanni Paolo II, con una lettera a Scalfaro, avrebbe già dato
il suo assenso informale.
Il parere di Diliberto resta, però, rilevante. È il ministro,
infatti, che deve istruire la pratica, chiedere il parere del procuratore
generale e del giudice di sorveglianza. Qualora entrambi siano favorevoli,
il Guardasigilli potrà inoltrare la domanda oppure astenersi. Dalle
parole di Diliberto par di capire che egli, comunque, invierà la
domanda a Scalfaro, dando al presidente la facoltà di decidere oppure
dire di no.
Le perplessità del ministro riguardano le dichiarazioni fatte
dall'ex terrorista che colpì il Papa il 13 maggio del 1981. Dice
il ministro: "Agca non ha raccontato tutto su quell'attentato. Noi non
sappiamo nulla di questa vicenda e mi lascia molto perplesso la spiegazione
che si sia trattato di un atto individuale. Il fatto che Agca non abbia
raccontato la verità dimostra che non si è pentito di aver
sparato al Papa".
Ieri il ministro ha anche reso noto il numero delle azioni disciplinari
che, finora, ha fatto verso i giudici. Si tratta di 39 richieste: 27 per
violazione dei doveri di laboriosità e di diligenza, di cui 25 per
i ritardi nel deposito delle sentenze e due per omesso svolgimento dell'attività
di indagine. Altre due per violazione del segreto investigativo, una del
dovere di riserbo, quattro per condotte scorrette in indagini su altri
giudici e cinque per aver violato norme processuali.
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