Penalisti, fronte unito contro l’Unioncamere 

da Il Mattino del 25.3.99

«A questa iniziativa, di profondo significato politico, sarebbe sbagliato dare una risposta di tipo burocratico». Nelle parole di Claudio Botti, vice presidente dell’Unioncamere, la sintesi dell’assemblea, voluta dagli avvocati napoletani. Parte, in vista della riunione (prevista per sabato a Roma) dei presidenti delle Camere penali italiane, l’offensiva sulla gestione nazionale della protesta contro le modifiche delle norme processuali. 
La riunione, con astensione, era allargata ai penalisti delle altre regioni. E venti Camere penali hanno condiviso il documento critico, approvato a Napoli la scorsa settimana. Da Genova, Monza, Roma, Sondrio, Lecce, Trani, Brindisi, Firenze, Cosenza, Crotone, Paola i primi sì. 
«Sono soddisfatto che il lavoro svolto abbia ricevuto tanti consensi - ha commentato Antonio Briganti, presidente della Camera penale partenopea - Si è compreso il vero significato del documento». 
All’assemblea napoletana erano presenti diversi presidenti di Camere penali. Come Raffaele Della Valle, presidente a Monza. Che dice: «Ho interpretato il documento napoletano come una critica costruttiva, non come un segnale di rottura con la giunta Unioncamere. Questa assemblea è una preparazione all’incontro di sabato. Non ci soddisfa il metodo sulla revoca dello sciopero e l’eccessiva fiducia nella politica del Governo in materia di giustizia». 
Chiari i segnali degli interventi. Come quello di Giancarlo Freda (presidente ad Avellino): «Bisogna mantenere una posizione di fermezza sui princìpi, per i quali non si può fare marcia indietro». E Giuseppe Garofalo (presidente dei penalisti di Santa Maria Capua Vetere): «Non si può non essere d’accordo con le osservazioni dei colleghi napoletani». 
In apertura, Michele Cerabona (già presidente della Camera penale napoletana e a lungo vice presidente Unioncamere) aveva detto: «Viviamo un malessere nel nostro ruolo professionale. Nelle aule di giustizia il grande assente è il processo penale». 
Di «processo farsa» parla l’avvocato Sorrentino di Cosenza, mentre Marcello Torre (vice presidente a Salerno) riconosce il «grande livello ideale del dibattito». All’appuntamento di sabato, la Camera penale napoletana si presenterà dunque con un significativo successo politico. Tra i penalisti italiani monta il dissenso sulle scelte e la marcia indietro dell’Unioncamere.