Il
ritorno del conciliatore
da Il Sole 24 ore del 25.5.98 Un giudizio imparziale e gratuito, nell’arco di 90 giorni, con il corredo
dell’esenzione fiscale. Questa la filosofia di fondo del progetto ds relativo
alla istituzione di una Camera di conciliazione presso ogni Tribunale con
la collaborazione dell’Ordine degli avvocati. La conciliazione, secondo
il progetto, sarà facoltativa con l’obiettivo di composizione non
contenziosa di controversie civili su diritti disponibili e senza alcun
limite di competenza. La conciliazione, invece, è prevista obbligatoriamente
nei settori relativi alle controversie derivanti dalla circolazione di
veicoli e natanti di valore non superiore a 50 milioni. La proposta ds
ha come modello la Camera di conciliazione nata a Roma dalla collaborazione
tra Corte d’Appello e Ordine degli avvocati. «La logica delle Camere
di conciliazione — osserva Andrea Vela, presidente della Corte d’appello
di Roma — si può riassumere con un detto popolare: “Pochi, maledetti
e subito”. Chi si accontenta di cifre non esorbitanti ha interesse a imboccare
questa via». Va detto che Andrea Vela può essere considerato
l’architetto di questa felice iniziativa. «La Camera di conciliazione
di Roma — racconta Vela — è nata dalla collaborazione tra la Corte
e l’Ordine degli avvocati. L’obiettivo è di dare vita a uno strumento
che porti a una deflazione del contenzioso civile. Il regolamento è
stato approvato dal Csm. La Camera, che funziona dal settembre 1995, purtroppo
è ancora senza sede e senza mezzi. Sto sollecitando il sindaco di
Roma, perché venga trovata una soluzione soddisfacente». La
Camera, che per ora ha sede presso l’Ordine degli avvocati di Roma (in
piazza Cavour), non ha scopo di lucro, mentre le prestazioni dei conciliatori
sono gratuite. Nei primi due anni di vita ha trattato 3.500 istanze e ne
sono state definite più della metà. La Camera ha funzioni
di composizione conciliativa extra-giudiziale di controversie attinenti
a diritti disponibili e «opera per uno sviluppo della cultura della
pacificazione». Ha un iter molto veloce: entro 7 giorni dal deposito
dell’istanza firmata dalle parti interessate viene fissato il giorno dell’udienza.
Le parti — che non hanno l’obbligo di farsi assistere da un legale — possono
scegliere il conciliatore tra gli avvocati inclusi in un apposito Albo.
La trattazione è esclusivamente orale. L’accordo può essere
formulato dalle parti stesse, ma la proposta transattiva può essere
avanzata dal conciliatore. Se la conciliazione riesce, le parti firmano
un documento contenente la convenzione conclusa. «In sostanza
— osserva Vela — se le camere di conciliazione dovessero essere ancorate
a una legge, la giustizia ordinaria potrebbe dedicarsi all’approfondimento
delle cause civili più complesse, quelle cause che richiedono tempi
più lunghi».
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