Spataro: le autorità dello
Stato non proteggono i magistrati.
da La Stampa del 26.11.99
ROMA
Francesco Cossiga chiede una commissione parlamentare di inchiesta
sullo stato della giustizia in Italia e al Consiglio Superiore della magistratura
la proposta dell’ex Capo dello Stato ha l’effetto di una bomba. Armando
Spataro (ex pubblico ministero a Milano) prende la parola e, a nome dei
colleghi del «Movimento per la giustizia» (i Verdi), sollecita
da parte del Csm «un plenun straordinario, da convocare sotto la
presidenza di Ciampi e con la partecipazione del ministro Diliberto, a
tutela dei magistrati, principalmente i pm, oggetto di attacchi di vario
tenore», l’ultimo dei quali concretizzatosi proprio nella proposta
del senatore a vita. Spataro è un fiume in piena. Quella di Cossiga
- spiega il consigliere togato - «è una iniziativa punitiva,
una clava, un coltello alla gola che produce lo sterminio morale dei pm
e getta luci sinistre sul senso di recenti accordi politici».
All’attenzione generale vengono richiamati «i commenti offensivi»
seguiti alla sentenza del processo Andreotti, le accuse di «gravi
scorrettezze» indirizzate da Cesare Previti al gip di Milano Alessandro
Rossato e quelle lanciate da Berlusconi dopo il rinvio a giudizio deciso
dal gip La Bianca. E ancora, come ignorare gli attacchi rivolti al presidente
della prima sezione del tribunale di Milano, Castellano, per la vicenda
Craxi? L’intervento di Spataro rende infuocata una giornata che la seduta
plenaria di Palazzo dei Marescialli aveva dedicato all’esame di questioni
di ordinaria amministrazione e prende in contropiede diversi consiglieri.
Alcuni restano di stucco quando l’ex pm denuncia «il silenzio»
delle massime cariche istituzionali «in ordine ai gravi attacchi
alla dignità professionale dei magistrati». Magistratura democratica,
tradizionale corrente di sinistra delle toghe, sottolinea che contro giudici
e pm «è in atto una violentissima campagna che si esprime
in vergognosi attacchi personali a magistrati «rei» di aver
fatto il loro dovere, e nella proposta di istituire una sorta di tribunale
politico nei confronti dei giudici sotto veste di commissione parlamentare
di inchiesta», ma se la prende con chi (come Spataro) decide di protestare
dando luogo a «comizi o a iniziative improvvisate». Resta forte
il timore, però, che una commissione di inchiesta possa rappresentare
«fonte continua di conflitti istituzionali anche con il Csm».
Cossiga, in serata, ci mette del suo: «Ho troppa stima di Ciampi
e di Diliberto per poter solo immaginare che si lascino trascinare in una
siffatta avventura. O anche solo la permettano».\
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