Con
il Geie una «rete» europea per la cooperazione tra gli studi
da Il Sole 24 ore del 27.4.99
La società europea di professionisti non esiste ancora. In attesa
che decolli lo statuto della società europea nella quale potranno
trovare posto anche i professionisti, il regolamento 85/2137/Cee ha creato
il Geie, il gruppo europeo d’interesse economico. Lo scopo del Geie è
facilitare la cooperazione transfrontaliera dei suoi componenti, di facilitare
o sviluppare le attività economiche dei suoi componenti mettendo
in comune risorse, attività ed esperienze. Il Geie per avere natura
trasfrontaliera dovrà avere almeno due membri appartenenti a Stati
membri diversi. Il Geie può riguardare la cooperazione tra persone
fisiche, società e altri enti di diritto pubblico o privato comunitari,
che forniscono servizi professionali. Il contratto dovrà essere
depositato presso l’ufficio di registrazione designato da ogni Stato membro.
La registrazione conferirà piena capacità giuridica al Geie
in tutta la Comunità. La sede legale del gruppo dovrà essere
situata all’interno delle Comunità e potrà essere trasferita
da uno Stato membro a un altro.
L’obiettivo del Geie non è di realizzare utili. Se il gruppo
realizza utili, questi verranno divisi tra i membri (e tassati di conseguenza),
secondo la proporzione prevista nel contratto di gruppo, o, nel silenzio
del contratto, in quote uguali. Il Geie ha almeno due organi: i componenti
che agiscono collegialmente e l’amministratore o gli amministratori. Ogni
componente di un Geie avrà almeno un voto. Sebbene lo statuto del
gruppo possa attribuire a taluni componenti più di un voto, nessuno
potrà detenere la maggioranza assoluta. Ciascuno degli amministratori,
quando agisce a nome del gruppo, impegna il Geie nei confronti dei terzi,
anche se i suoi atti non rientrano nell’oggetto del gruppo. L’amministrazione
dovrà però avvenire secondo criteri definiti nello statuto.
In contropartita della libertà contrattuale, che è alla base
del Geie, e del fatto che non si richiede ai componenti un capitale obbligatorio,
ogni componenti è illimitatamente e solidalmente responsabile delle
obbligazioni del Geie.
Il Geie non pregiudica l’applicazione a livello nazionale, delle norme
legali e o deontologiche relative alle condizioni di esercizio di un’attività
o di una professione.
Il Geie non è una società di professionisti e ha limitazioni:
non può infatti ricorrere al pubblico risparmio e l’attività
perseguita nel quadro di un Geie, che deve necessariamente agganciarsi
all’attività economica dei suoi componenti, può avere solo
un carattere ausiliario rispetto all’attività principale dei componenti.
L’esercizio della professione in sé non è quindi permesso
nel quadro del Geie. Tali limiti hanno impedito un utilizzo significativo
di questa opportunità offerta dal diritto comunitario. I Geie costituiti
sino a oggi sono un migliaio, di cui poco più di 350 ancora attivi
in Italia.
Il Geie può essere utile per creare una rete tra professionisti
individuali o piccoli studi professionali stabiliti in diversi Stati membri
che intendono operare a livello europeo e mondiale, quale strumento per
affrontare la globalizzazone con una maggiore competitività.
Antonio Preto
|