Allo studio una rappresentanza comune che riunisca il Cup, le Casse e le associazioni di categoria 

da Il Sole 24 ore del 27.2.99

ROMA — Una rappresentanza forte per i professionisti, in modo da conquistare uno spazio adeguato sulla scena politica, senza intermediazione dei partiti o, peggio, subalternità. È l’obiettivo di Francesco Serao, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, che recentemente ha chiesto di sciogliere il Cup, il Comitato unitario cui partecipa gran parte degli Ordini e dei Collegi, per dare vita a un organismo rappresentativo di tutto il mondo professionale, riunendo anche i vertici delle Casse di previdenza e dei sindacati. Tuttavia, questa proposta è stata accolta con una certa freddezza dai destinatari, desiderosi di preservare i ruoli di ciascuno.
Da qui la parziale correzione di rotta anche se il punto di arrivo non cambia. «La prossima settimana — anticipa Serao — presenterò un progetto che mira a riunire, in una sorta di comitato di coordinamento, il Cup, la rappresentanza unitaria delle Casse, l’Associazione dei liberi professionisti e la Consilp che raggruppa i sindacati di categoria. In questo modo tutti questi organismi manterranno la loro individualità, anche se ci sarà una politica comune sui temi più importanti per il nostro comparto».
Nelle intenzioni di Serao la "confederazione" tra le rappresentanze organizzate dei liberi professionisti dovrebbe essere solo la prima tappa. In un futuro prossimo si dovrebbe stabilire un collegamento sistematico con tutti i professionisti dell’area intellettuale. «Gli insegnanti», esemplifica Serao. E, ancora, le "reti" sono lanciate verso l’arcipelago delle associazioni che rappresentano le attività emergenti, nei cui confronti finora ha pesato un atteggiamento di superiorità da parte degli Ordini.
In ogni modo, le tappe successive sono condizionate dalla dose di coesione che si raggiungerà all’interno del nucleo fondatore di «confprofessioni».
«Bisogna opporre strumenti adeguati al disegno del Governo di schiacciare il mondo professionale», afferma Serao. «Un disegno — continua — di cui si sono già visti i segni: con i tentativi di ridimensionare le quote di mercato, come dimostra la vicenda dell’assistenza fiscale e dei Caf, o di ridefinire le forme di organizzazione, così da equipararci alle imprese».
Di fronte a questi tentativi i professionisti, secondo Serao, devono trovare punti di alleanza per definire — come prima scadenza — una piattaforma comune per la riforma del settore. «Su questa base — chiarisce il presidente dei dottori commercialisti — occorre poi misurarsi con le forze politiche, per vedere chi effettivamente è vicino alle nostre posizioni. Si devono massimizzare le opportunità offerte dalla prossime scadenze elettorali».
L’altra priorità per i professionisti è di proporsi come interlocutori credibili del Governo, al pari delle associazioni imprenditoriali e dei sindacati. «Non si può più far finta — promette Serao — che non esista oltre un milione e mezzo di professionsti».
M.C.D.