Avvocati,
la protesta continua
da Il Corriere della sera del 27.2.99
Sono 295, sui 310 iscritti a ruolo, i dibattimenti in aula e una ventina,
sui trenta previsti, gli interrogatori in fase istruttoria che a Milano
sono «saltati» per lo sciopero di tre giorni (lunedì,
martedì e mercoledì) proclamato dai penalisti italiani per
protestare contro l'inerzia del governo e del Parlamento nel porre mano
alle riforme per recuperare quelli che l'avvocatura ritiene siano «i
principi basilari del giusto processo».
I tempi di rinvio delle udienze variano da una settimana a più
di un mese.
I soli procedimenti che si sono svolti in Tribunale, Corte d'Appello
e Pretura sono stati quelli che hanno visto coinvolte persone detenute.
A tempo pieno ha funzionato, smaltendo più di una cinquantina di
cause, la terza sezione penale della Pretura, che giudica con rito direttissimo
imputati colti in flagranza di reato, responsabili perlopiù di furti
e scippi.
«L'adesione allo sciopero è stata imponente - rileva con
soddisfazione il presidente dell'Ordine forense milanese, Paolo Giuggioli
- perché il problema sul tappeto è veramente grave e quello
dell'astensione delle udienze era, e rimane, il principale mezzo per sensibilizzare
il governo, i politici e anche l'opinione pubblica».
La protesta degli avvocati proseguirà nei prossimi giorni, fino
alla metà di marzo salvo contrordini, ma l'ostruzionismo dei legali
dovrebbe essere meno massiccio, dal momento che riguarderà soltanto
quelle udienze che vedono alla sbarra «pentiti» e imputati
accusati di reati connessi che non si sottopongono all'interrogatorio in
aula per confermare le dichiarazioni rese in precedenti fasi processuali.
A. Sol.,
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