«Usurai impuniti, giudici assenti» 

da Il Corriere della sera del 27.2.99

BRESCIA - Gli usurai restano impuniti, le vittime invece rischiano il processo. «Ci sono gravissime anomalie nel modo di procedere della giustizia bresciana - dice Frediano Manzi, presidente dell'Associazione Sos racket e usura della Lombardia - per questo abbiamo interpellato il ministro Diliberto, perché invii nel Bresciano i suoi ispettori». Nessuno infatti, sostiene Manzi, sarebbe capace di spiegare perché si è arenata l'indagine dell'antimafia avviata due anni fa sulla base delle segnalazioni dell'Associazione. Inchiesta che vedeva indagate 10 persone, tra cui due notai e un ufficiale di polizia giudiziaria. 
«Mentre le istituzioni si palleggiano le responsabilità, le vittime di quell'associazione per delinquere sono in balia di gravissimi episodi intimidatori», aggiunge Manzi. Non solo. La mancata giustizia ora veste anche i panni della beffa. Come quella che denuncia Rita Adami, imprenditrice di Cortefranca, vittima dell'usura: «Ci hanno portato via tutto: azienda e serenità. E come se non bastasse, a essere vicini ad un rinvio a giudizio, per mancato pagamento della locazione, siamo noi: io e mio marito. L'inchiesta a carico di quella banda è in alto mare, e loro si godono tranquillamente tutto quello che prima era nostro». 
La goccia che ha fatto traboccare il vaso della sopportazione e aperto la strada alla richiesta di un intervento diretto del ministro di Grazia e giustizia è stata una comunicazione del Comune di Cortefranca: la signora Rita e il marito, Franco Basalari, titolari della «Ciack Sas» che gestisce un locale pubblico, sono chiamati a restituire le licenze commerciali perché devono essere reintestate a favore della nuova società proprietaria del locale. «Prima si erano impossessati dei nostri incassi, poi dell'immobile. Adesso un ente pubblico come il Comune affida loro persino la gestione. Non importa a nessuno, evidentemente, se loro sono indagati dall'antimafia per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, l'estorsione e l'usura». 
Rita Adami, sostenuta nella sua denuncia dall'Associazione Sos racket ed usura e da altri imprenditori ridotti alla fame, parla come un fiume in piena: «Che fine hanno fatto le promesse di tutela delle vittime dell'usura? Ci hanno intimidito, minacciato e rovinato. A mio marito un anno fa hanno addirittura sparato, i miei figli sono stati aggrediti. Eppure a maggio saremo noi ad andare in Tribunale come imputati: gli usurai ci hanno denunciato, perché abbamo smesso di pagare il canone di locazione del locale che un tempo era di nostra proprietà. C'è da giurare che ne usciremo con un rinvio a giudizio». 
Nunzia Vallini,