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Forza Italia ripresenta l’”emendamento Previti”
da La Repubblica del 27.1.99
ROMA (l.mi.) - Forza Italia non demorde. Vuole, a ogni costo, che tutti
i condannati che abbiano compiuto 65 anni e siano fino a quel momento incensurati
possano godere delle
circostanze attenuanti. Fuor di giuridichese, Fi si batte affinché
il giudice possa avere, nei confronti di questa tipologia di imputati,
un atteggiamento di benevolenza, una sorta di occhio di riguardo. E quindi,
per esempio, che possa ridurre la pena. Magari di quel poco che serve a
evitare il carcere. Oggi i deputati di Fi riproporranno questa norma -
un comma aggiuntivo all’articolo 62 del codice penale sulle circostanze
attenuanti comuni, oppure un 62 ter da far
seguire al 62 bis sulle attenuanti generiche - come emendamento a quel
mostro parlamentare che è la cosiddetta “Carotti”. E cioè
un insieme di ben 92 articoli (finora la Camera ne ha esaminati 47) che
si occupano di ridefinire il processo penale davanti al futuro giudice
unico e che prende il nome dal deputato Pietro Carotti, responsabile giustizia
dei Popolari, che ne è il relatore.
Ma dove sta il caso e l’anomalia di questa proposta? È singolare,
innanzitutto, che l’età prescelta dai parlamentari di Fi sia praticamente
quasi coincidente con quella di Silvio Berlusconi (che compirà 65
anni fra meno di due anni) e soprattutto con quella di Cesare Previti,
che invece festeggia il compleanno dei 65 il prossimo 21 ottobre. Al punto
che, in Transatlantico e in commissione Giustizia, la proposta di Fi è
stata soprannominata “l’emendamento Previti”. E cioè fatto apposta
per agevolare il futuro giudiziario dell’avvocato del Cavaliere, e del
Cavaliere stesso, in vista del processo per corruzione dei magistrati di
Milano.
Ma c’è anche una seconda anomalia, questa volta legata ai ripetuti
tentativi di Forza Italia che ormai è giunta a riproporre la stessa
norma per la terza volta. La prima uscita fu quella di Donato Bruno, il
quale aveva fatto un’ipotesi secca: “Il giudice diminuisce sempre la pena
quando l’imputato è incensurato o ha superato il 65 anno di età,
ovvero quando il reato non risulta grave”. Il testo è stato bocciato
in commissione giustizia, ma poi riproposto in una versione attenuata che,
a parte il voto contrario dei Ds, dell’Udr, dei comunisti di Cossutta e
dei Verdi, aveva ottenuto il consenso degli altri gruppi. Il testo, a quel
punto, recitava: “L’aver superato il 65 anno, senza aver riportato in precedenza
alcuna condanna per delitto non colposo”. La settimana scorsa è
stato il presidente della Camera, Luciano Violante, a decidere che quell’emendamento
non era ammissibile perché non c’entrava nulla con l’articolo della
“Carotti” che si stava discutendo.
Ma Fi ha proseguito la sua battaglia per l’emendamento Previti e ieri
cercava i consensi, anche nella maggioranza, per riproporlo. La battaglia
potrebbe essere dura. Carlo Leoni, che è il responsabile giustizia
dei Ds, ieri sera diceva: “Questa è l’ennesima dimostrazione dell’ipocrisia
di chi parla di tolleranza zero e poi cerca tutte le scappatoie possibili
per rendere la pena sempre più incerta. La norma, poi, è
assurda anche nel merito, perché una persona di 65 anni è
nel pieno delle sue facoltà per compiere reati gravi e non ha alcun
bisogno di attenuanti”.
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