Diliberto: al giudice occorre un collaboratore 

da Il Corriere della sera del 27.7.99

ROMA - Un collaboratore qualificato, che affianchi il magistrato e lo aiuti a smaltire una parte del lavoro d'ufficio. Lo ha proposto il ministro della Giustizia, Oliviero Diliberto. «Una volta che il giudice ha emesso la sentenza - dice il ministro - il grosso del lavoro da impiegare è dato dalla messa a punto della motivazione. Un impegno che porta via tempo, fatica, ricerche. In questo lavoro il giudice può essere coadiuvato da un giovane laureato che fa esperienza, che scrive e che, sostanzialmente, funge da collaboratore». Si tratta, secondo il ministro, di «una figura professionale che svolge un lavoro di concetto, qualcosa di più di una figura amministrativa, un'occasione che potrà dare al giovane laureato, come ritorno, oltre a un salario, la possibilità di impegnarsi in un lavoro di studio che serve per i concorsi». Soddisfatta l'Associazione nazionale magistrati: «Il giudizio è sicuramente positivo. Del resto siamo stati noi per primi a chiedere che venisse istituto un collaboratore diretto del giudice, che possa esonerarlo da una serie di incombenze amministrative», ha detto il presidente Martone.