Crescono separazioni e divorzi

da Il Messaggero del 27.3.99

di VALENTINO CASTALDO
Separazioni e divorzi in aumento in tutto il Lazio. E l’affidamento dei figli resta uno dei problemi più difficili. Infatti: ”Bambini a metà?», si sono chiesti durante l’intera giornata di ieri amministratori, magistrati, docenti universitari e una folta rappresentanza di responsabili di associaizoni di volontariato che da anni si battono per avere una legge la quale, più che dividere ulteriormente le famiglie, faccia dell’affidamento congiunto un punto di arrivo nella riforma dell’attuale normativa. «Nel Lazio - ha detto Fabio Nestola, presidente dell’associazione Ex - alla fine dell’anno scorso le separazioni e i divorzi giunti a sentenza erano dodicimila e si prevede che per la fine di quest’anno saranno circa 12.500. Ma questi sono solo i dati ufficiali: le separazioni di fatto sono almeno il triplo e, volendo considerare i figli minori coinvolti nei conflitti di coppia, il dato diventa impressionante. Soltanto a Roma città, nel ’98, per le separazioni giunte a sentenza, i bambini interessati a questi problemi sono oltre novemila, mentre in totale sono almeno 160 mila i figli minorenni contesi nelle aule dei tribunali. Il trend in aumento ci preoccupa. E’ ora di cambiare il modo di gestire gli affidamenti».
Per il ”padrone di casa” Matteo Amati, assessore regionale ai servizi sociali, la situazione è ormai a un bivio. «Per raggiungere nel modo migliore e più rapido l’obiettivo di ridurre al minimo i disagi dei figli - ha detto - è sempre indispensabile anche per noi una stretta collaborazione con le associazioni e le organizzazioni private, con i centri per la giustizia minorile, le aziende sanitarie locali e le scuole. Il problema è di carattere sociale e, anche dal punto di vista culturale, occorre un diverso approccio per favorire il rispetto della legge del ’97 perché il bambino o l’adolescente ha sempre bisogno di mantenre i propri legami affettivi». Da più parti vengono chiamati in causa anche giudici e avvocati, cui viene chiesto di affrontare il problema con una visuale diversa da quella ormai consolidata: «E’ passato il tempo in cui solo le donne, nella coppia o nella separazione, erano ritenute in grado di educare i figli. Nessuan esclusiva: anche i padri sanno curare bisogni e aspettative dei figli minori. Per questo solo un’inversione di tendenza anche nelle aule dei tribunali può contribuire a garantire la migliore condizione possibile per i figli di separati».