Cicala: solo insulti di un imputato
da Il Corriere della sera del 27.11.99
MILANO - All'ora di pranzo arriva l'invito per un duello a cannonate
(Silvio Berlusconi: «Alcuni giudici sono un vero e proprio cancro
per la magistratura»). Prima di sedersi a cena il presidente dell'Anm
Mario Cicala - 58 anni, giudice civile, presidente di sezione della Corte
di Cassazione - risponde con un colpo di stiletto. Intriso di velenosa
malizia: «Sa, sono reduce da una lunga riunione dell'Associazione
nazionale magistrati di Roma sul giudice unico, molto affollata, con molti
colleghi e il ministro Diliberto. E di quelle dichiarazioni non se n'è
assolutamente parlato, direi proprio che non hanno suscitato particolare
emozione».
Sicuro che non se ne sia parlato?
«Certo. Avevamo da fare, c'era da lavorare, nessuno ha fatto
commenti».
Dottor Cicala, quelle dichiarazioni sono firmate dal leader del più
grande partito italiano.
«Sono le parole di un imputato in attesa di giudizio, almeno
in questo specifico ambito. E non è giusto entrare in polemica con
gli imputati».
L'attacco di Berlusconi è durissimo.
«Non è un attacco duro. Si tratta di una serie di pesanti
insulti: mi sembra ci sia una bella differenza. E l'Associazione nazionale
magistrati agli insulti non deve neppure replicare».
Mi scusi, ma sembra una presa di posizione un po' snob.
«Niente affatto. Io ritengo che le critiche costruttive vadano
apprezzate, gli insulti invece no. Meglio non raccogliere le provocazioni.
Non ho affatto intenzione di controbattere con altri insulti e di scendere
così a certi livelli di discussione che mi sembrano davvero bassi
e che non appartengono alla categoria che rappresento».
Non teme che l'attacco di Berlusconi al giudice Rossato possa diventare
«verità» per gli italiani?
«Ci mancherebbe altro. L'onorevole Berlusconi è stato
appena rinviato a giudizio. Significa che ci sarà un processo, ovvero
un dibattimento pubblico con tanto di verdetto. Quindi gli italiani potranno
valutare fino in fondo certe sue frasi».
Frasi che comunque riaprono discussioni laceranti sulla giustizia.
«Spero proprio di no. Per il bene della giustizia, non ritengo
costruttivo fare da sponda a una polemica costruita solo con raffiche di
insulti. Anche perché l'Anm ha già risposto, addirittura
un giorno prima».
Si riferisce al documento prodotto giovedì dalla giunta Anm?
«Esatto. In quel testo c'è scritto: "Non è accettabile
che le decisioni dei giudici, quando non siano gradite ad imputati eccellenti,
formino oggetto non di critiche che, per quanto aspre, sono un fondamentale
mezzo di verifica dell'operato della magistratura da parte dell'opinione
pubblica, ma di insulto o di dileggio"».
Un documento profetico?
«Ma no. Semplicemente un documento che è la miglior risposta
possibile agli insulti dell'onorevole Berlusconi».
M. Ima.
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