Toghe, ancora sciopero?
da Il Messaggero del 27.11.99
di VITTORIO BUONGIORNO
Gli avvocati pontini a un bivio. Sembra il titolo di una trasmissione
tivvù, invece è un dilemma: continuare lo sciopero iniziato
nel luglio scorso, oppure lasciar perdere senza aver portato a casa nessun
risultato concreto per alleviare i disagi in cui versa il Tribunale di
Latina. Bel dilemma. All’ultima assemblea più di 400 avvocati non
hanno avuto dubbi: la decisione di proseguire lo sciopero fu presa praticamente
all’unanimità. Oggi tutto sembra più complicato. Il primo
a rendersene conto è proprio il presidente dell’Ordine forense Michele
Pierro: «E’ comprensibile che qualcuno si sia stancato. Ma personalmente
penso che non possiamo arrenderci adesso, dobbiamo fare uno sforzo per
fissare delle scadenze, anche ravvicinate, per verificare che le promesse
che ci sono state fatte vengano mantenute. Di sicuro abbiamo ottenuto il
risultato di far apparire la situazione grave com’è realmente. Questo
non era mai accaduto».
Ma molti colleghi chiedono dipoter tornare a lavorare - e a guadagnare
- a pieno ritmo, cambiando le forme di lotta. Anche i magistrati auspicano
- ufficiosamente - il ritorno all’attività degli avvocati. In Procura
poi, iniziano a guardare con insofferenza allo sciopero da quando l’astensione
è stata estesa anche all’attività istruttoria. In un incontro
ufficiale con il procuratore Gagliardi, i vertici del Consiglio dell’Ordine
hanno spiegato che era un diritto degli avvocati astenersi anche dall’attività
istruttoria. Eppure a molti non è sfuggito che l’interrogatorio
di tre sindaci pontini, indagati per abuso d’ufficio, è andato a
buon fine negli stessi giorni in cui altri interrogatori venivano rimandati
a causa dell’astensione.
Nel frattempo, ieri è stata recapitata al presidente dell’Ordine,
al presidente del Tribunale e ai giudici presidenti di sezione, una breve
lettera del giudice anziano Nicola Iansiti. Il magistrato si è limitato
a scrivere poche righe per accompagnare una delibera della commissione
di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici
essenziali. Il dottor Iansiti non ha fatto commenti, ma l’invito della
Commissione di garanzia è perentorio. Riferendosi allo sciopero
nazionale dal l’8 al 31 luglio, la commissione spiega che «la durata
dell’azione di lotta (24 giorni consecutivi) contrasta chiaramente con
il principio di ragionevole determinazione della durata delle astensioni
dalle udienze ed è in grado di arrecare fgravi pregiudizi all’utenza
dell’amministrazione della giustizia». Figurarsi cosa direbbe il
garante dello sciopero del foro pontino che va avanti da cinque mesi.
Gli avvocati non hanno gradito la missiva. «Io risponderò
in assemblea - replica piccato l’avvocato Michele Pierro - Noi riteniamo
di doverlo fare questo sciopero tanto lungo quanto pesa questa situazione
di disagio».
|