Leoni, Ds: «La prescrizione, un male della giustizia» 

da Il Messaggero del 27.10.99

di PAOLA OREFICE
ROMA - «Prescrizione non significa nè assoluzione nè giudizio», avverte Carlo Leoni, responsabile Giustizia dei Ds, commentando la sentenza della Corte di Appello di Milano sul caso All Iberian. Ricorda Leoni che «la prescrizione è solo un male della giustizia italiana che è troppo lenta. Contro la quale siamo impegnati in Parlamento». Queste lungaggini nei meccanismi della giustizia «riguardano non solo persone note come Berlusconi e Craxi», dice Leoni. E ancora, rivolto al centro destra: «Qualunque commento da parte della destra è del tutto gratuito, visto che non c’è stata una sentenza». 
Sostiene il senatore di Forza Italia, Marcello Pera: «Sono d’accordo con la sinistra. Il vero esito, come hanno detto gli avvocati di Craxi, era l’assoluzione». Quindi Pera attacca: «Una giustizia lenta porta alla prescrizione di un supposto reato che è vecchio perchè hanno cercato di coinvolgere il leader dell’opposizione, Silvio Berlusconi, allo scopo di abbinarlo al "lupo mannaro" della Prima Repubblica. Mi pare di capire che sul caso Craxi sta venendo un po’ di resipiscienza e paura da parte della sinistra. Non sarebbe il caso di affrontare il problema invece di nascondersi dietro motivazioni umanitarie?». E ancora il responsabile giustizia di Forza Italia: «Il reato sul finanziamento illecito dei partiti è quello dal quale sono sempre stati esentati D’Alema e Veltroni, anche quando il finanziamento arrivava dalle spie sovietiche. E’ caduto in prescrizione o forse nell’oblio?». 
Dal Polo reazioni tiepide alla sentenza. «Sono soddisfatto, ma non è una notizia clamorosa, è l'applicazione della regole». Dice Franco Frattini di Forza Italia, presidente del Comitato sui servizi segreti. «Secondo me, la misura dovrebbe scattare per molti altri processi, ci aspettavamo da tempo questa decisione». Comunque, ripete Frattini, la notizia «non ha significato politico». Se non questo: «Il popolo dei fax che incita a violare le regole è sparito, e quindi i magistrati sono più sereni». 
Per Gaetano Pecorella, responsabile giustizia di Forza Italia, dopo l'assoluzione di Andreotti, la prescrizione dichiarata dai giudici della Corte di appello di Milano al processo All Iberian «è un piccolo passo avanti verso una giustizia che forse sta diventando normale». Sostiene Pecorella: «Si tratta di una sentenza allo stesso tempo giusta ed ingiusta» nei confronti di Berlusconi. Giusta perchè, per dichiarare la prescrizione, «i giudici hanno avuto il coraggio di riconoscere le attenuanti generiche». L'"ingiustizia", dice Pecorella, resta nel fatto che, «se il criterio è quello usato in primo grado, si attribuisce a Berlusconi una responsabilità, perchè "non poteva non sapere"»'. E questo «è inaccettabile». 
Attacca Filippo Mancuso, ex ministro di Grazia e giustizia, ora esponente di Forza Italia: «La prescrizione è una condanna per la giustizia. E’ la mortificazione per il giudice stesso: non condanna e non assolve. Restano, però, condannati i costumi perditempo di certi magistrati milanesi, che, anzichè intensificare il proprio lavoro, hanno preferito fare teatro, conferenze, dibattiti, viaggi e fare politica».