«In cella mille in più al mese»

da Il Sole 24 ore del 27.9.99

Posizioni discordi per un problema comune. Da una parte il dibattito sulla necessità di rendere più "effettive" le pene stabilite dal sistema giudiziario, magari passando per un inasprimento delle leggi Gozzini e Simeone-Saraceni e delle pene alternative in genere. Dall’altra, fosche previsioni, avanzate da più parti, di un corrispondente aumento dei detenuti calcolate in oltre 10mila unità in pochi mesi.
Per Alessandro Margara, già direttore del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e attualmente presidente del tribunale di sorveglianza di Firenze, le due questioni non devono essere confuse.
«L’aumento delle carcerazioni è già in atto — spiega — per un diverso intervento delle forze di polizia, mentre la "revisione", che considero in qualche modo indecente, della legge Simeone, dopo essere stata annunciata tra le polemiche, sembra essere stata per così dire accantonata».
Il vero problema, sottolinea Margara, sta nel mettere in grado il "sistema" che sottostà alla legge Simeone di funzionare realmente: «I tribunali di sorveglianza non sono oggi in grado di smaltire i fascicoli dei detenuti legati all’applicazione della Simeone, e non è stato fatto nulla, o quasi, per dare loro questa possibilità».
Gli organici del servizio sociale, per esempio, essenziali per una corretta applicazione della legge, sono stati incrementati dopo l’entrata in vigore della norma, ma per i tempi lunghi dei concorsi hanno preso servizio molto più tardi. Effettività della pena, ricorda poi Margara, significa anche «sua esecuzione nei termini permessi dalla legge e dalla Costituzione, e le norme della Simeone hanno questi requisiti».
Sul problema dell’affollamento delle carceri, Margara ricorda la crescita della popolazione a partire dai primi anni 90 al ritmo di mille detenuti al mese, e il successivo calo, per ragioni diverse, attestatosi nel ’97 a 48mila unità. Poi, ancora una crescita al ritmo di mille carcerazioni l’anno, fino alle centinaia di nuovi detenuti "mensili" registrato negli ultimi tempi. «Senza dare ai tribunali di sorveglianza la possibilità di un vaglio serio dei vari casi — afferma Margara — la crescita non si fermerà, anzi potrebbe presto superare i mille detenuti al mese». La capienza massima tollerabile delle strutture, aggiunge l’ex direttore del Dap, è rimasta di circa 43mila unità.
Sostenere, come fa qualcuno, che molte carceri italiane operano al di sotto della capienza consentita, conclude Margara, è possibile solo dimenticando come «alla base di tutto ci sia la cronica carenza di personale di sorveglianza, e che comunque, rispetto al problema, tali strutture rimarrebbero una goccia, o al massimo un bicchiere, nel mare». Molto meglio, secondo Margara, applicare le leggi con risorse adeguate e, per battere l’emergenza criminalità, privilegiare il presidio effettivo del territorio da parte delle forze dell’ordine.
V.N.