La
parte civile: «Esposto al Csm»
da Il Messaggero del 28.4.99
Non si spengono le polemiche per l’intervista al Giornale in cui Luigi
Scotti, presidente del Tribunale di Roma, ha affermato «che il processo
Marta Russo è sfuggito di mano a tutti e che non si saprà
mai la verità sulla vicenda». Gli avvocati della famiglia
della vittima, Bruno Andreozzi, Oreste Flamminii Minuto e Luca Petrucci,
stanno preparando un esposto contro Scotti che verrà presentato
oggi al Csm. Secondo i legali, nelle affermazioni del magistrato sarebbero
contenute «gravi interferenze sull'andamento del processo ormai prossimo
alla sentenza». Salvatore Vecchione, capo della Procura, ieri non
ha voluto rilasciare dichirazioni sull’episodio. «Mi scuso - ha spiegato
- ma in questo momento lo stato di diritto che questo ufficio rappresenta
ha bisogno di molte cose, non certo di polemiche». Unica tangibile
ripercussione un quasi gesto di follia: un uomo di 62 anni, protestando
per i ritardi di un processo in cui è implicato, ha cercato di darsi
fuoco davanti all’ufficio di Scotti.
Il processo è ormai al rush finale. Dopodomani alle 9 udienza
numero 65 cominceranno a parlare, attesissimi, i difensori di Salvatore
Ferraro, Delfino Siracusano e Vincenzo Siniscalchi. Ma durante le sospensioni
dell’udienza di ieri si è parlato solo del caso Scotti. Secondo
la madre di Marta Russo, Aureliana, presente in aula, «questo processo
sta diventando un trampolino di lancio per chi vuole mettersi in luce o
per la propria carriera. Ed ogni giorno c'è qualcuno che interviene
e commenta». «Siamo venuti apposta hanno aggiunto i genitori
della vittima per ribadire la nostra illimitata fiducia ai pubblici ministeri,
ai nostri avvocati e alla Corte d'Assise». I coniugi Russo si dicono
«stanchi e stressati» a tal punto da ipotizzare di non celebrare
per il 9 maggio, anniversario del ferimento mortale della figlia, una messa
pubblica.
Oliviero Diliberto, ministro di Grazia e Giustizia, non ha voluto commentare
l’intervista dell’alto magistrato. «Siamo alla vigilia di una sentenza:
no comment». Un commento arriva invece da Nicola Macrone, presidente
della Corte d’Assise di Potenza. «Le cose dette dal presidente Scotti
afferma in linea generale sono da condividere. Ma perdono valore allorchè
vengono dette in relazione ad un processo specifico e che è addirittura
in corso. Quelle cose poteva dirle ma un minuto dopo la sentenza, perché
non si possono esprimere giudizi prima che si giunga ad una conclusione
del processo».
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