Super 513 dai Ds arriva lo stop 

da La Repubblica del 28.1.99

ROMA (l.mi.) - Il “super 513” non c’è più. Il principio del giusto processo e del diritto al contraddittorio entreranno nella Costituzione, ma solo nella seconda parte. E saranno previsti dei meccanismi di tutela per le eventuali intimidazioni dei testi. 
I senatori diessini hanno fatto un mezzo passo indietro rispetto alla decisione del 10 dicembre (modifica della prima parte della nostra Magna carta e immediata applicabilità ai processi in corso, senza alcuna tutela per i testi minacciati), sconfessando un’intesa già raggiunta con il Polo che aveva sollevato molte perplessità e praticamente spaccato in due la stessa componente diessina del Senato. 
Di fronte al nuovo testo - che ha richiesto due lunghe e complesse sedute del gruppo - Marcello Pera di Forza Italia ha detto: “È un ribaltone. Una marcia indietro. E dire che anche in sede di Parlamento europeo, nella commissione per i Diritti dell’ Uomo, si chiede all’Italia più garantismo su questo punto”. Martedì della prossima settimana il testo - il gruppo Ds ha votato a larghissima maggioranza - andrà in aula: ma l’esito del confronto con il Polo è tutto da vedere. 
Vediamo qual è la nuova formulazione della norma costituzionale che, ovviamente, non esaurisce la necessità di rivedere l’articolo 513 del codice di procedura penale. Nella Costituzione sarà inserito un articolo, un 110 bis, che reciterà così: “La giurisdizione si attua mediante giusti processi regolati dalla legge. Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a un giudice imparziale”. E ancora: “Nessuno può essere condannato in base a dichiarazioni rese da chi si è sempre sottratto volontariamente all’esame da parte dell’imputato o del suo difensore”.
Fin qui, in sostanza, siamo al vecchio “super 513”, ma con una collocazione differente nella Costituzione. Nella seconda parte, anziché nella prima, dopo l’articolo 24. Ma la novità sta tutta nell’ultimo comma del nuovo 110bis che, almeno nella versione dei Ds, reciterà così: “La legge regola i casi in cui il contraddittorio non ha luogo: col consenso dell’imputato, oppure qualora risulti impossibile per irreperibilità, o un’altra causa indipendente dalla volontà, oppure ancora quando la persona è stata indotta illecitamente a sottrarsi al contraddittorio”. Tutela, dunque, per i testi minacciati. Non solo. Cade ogni riferimento ai processi in corso. Oltre la norma costituzionale, i Ds propongono che vi sia un rinvio alla legge ordinaria per applicare l’articolo della Costituzione.