Maiolo: giusto dialogare ora che c'è D'Ambrosio 

da Il Corriere della sera del 28.6.99

MILANO - C'è del sollievo nella voce di Tiziana Maiolo, la deputata di Forza Italia che non ha mancato in questi anni una sola delle battaglie ingaggiate dal partito contro le Procure. «Non sapevo di questa iniziativa - spiega al telefono - e devo ammettere che quando ho saputo quanto stava accadendo a palazzo di giustizia ho temuto, nel mio pessimismo, che si trattasse di una mossa di anticipo di Berlusconi per prevenire qualche sgradevole inziativa giudiziaria nei suoi confronti». 
E invece? 
«Invece, ora comprendo che si tratta di un gesto politico su cui mi sento di concordare. Credo infatti che con l'uscita di scena di Borrelli e il prossimo insediamento di D'Ambrosio, sia giunto il momento di dialogare». 
Ma come, non avete fino a ieri polemizzato con il «partito dei pm»? 
«Infatti sto facendo un esplicito riferimento a D'Ambrosio e alla Procura di Milano, non alla situazione siciliana. Perché è bene distinguere. Un conto sono le indagini che sono state condotte a Milano, un conto quelle che vanno avanti in Sicilia, dove l'ultimo assassino può permettersi di accusare in un'aula di tribunale il leader dell'opposizione di essere il mandante di stragi. Insomma, a Milano se non altro le indagini non sono mai uscite dall'alveo della verosimiglianza». 
Cosa è, una strategia del «doppio binario»? 
«Diciamo di sì. Del resto anche a me è capitato recentemente di incontrare D'Ambrosio. E' un magistrato di sinistra che non ha mai fatto mistero di esserlo. Ma con lui è possibile ragionare. Cosa impossibile altrove». 
E cosa ha convinto Berlusconi all'apertura? 
«Credo che un gesto del genere fosse necessario per il leader di un'opposizione che si prepara a tornare alla guida del Paese». 
Mussi eccepisce che lo stile avrebbe consigliato di «astenersi» nella giornata del voto. 
«L'onorevole Mussi è davvero una persona dotata di grande fantasia. Ma non vedo quale vantaggio si possa ricavare dal farsi vedere in un palazzo di giustizia il giorno del voto». 
C. B.,