Primo sì della Camera al «giusto processo»

da La Stampa del 28.6.99

ROMA 
Dopo il Senato anche la Camera ha approvato in prima lettura la travagliatissima norma che introduce nell’articolo 11 della Costituzione i principi del giusto processo. I voti favorevoli sono stati 376 , i contrari 7, 15 le astensioni. Favorevole anche il parere del governo. Il testo, composto di due soli articoli, stabilisce che «la giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge». 
A Montecitorio, dopo la bocciatura di tutti gli emendamenti presentati al testo già approvato da palazzo Madama, hanno detto sì tutti i gruppi (maggioranza, Polo, Lega e Prc) ad eccezione dei Democratici (ma non tutti). Il capogruppo dell'Asinello Rino Piscitello ha infatti annunciato l'astensione del gruppo. Elio Veltri, però, ha votato contro. A norma dell'articolo 138 della Costituzione che fissa le procedure di revisione costituzionale, la riforma fra almeno tre mesi dovrà essere nuovamente approvata dai due rami del Parlamento prima che possa entrare in vigore. La seconda lettura comincerà al Senato. 
La riforma costituzionale si compone di due parti: il riconoscimento costituzionale di alcuni principi sui processi già in larga previsti nei codici e in leggi ordinarie insieme alla costituzionalizzazione del cosiddetto «super 513». Nella seconda parte della Costituzione saranno introdotti il riconoscimento del principio del contraddittorio fra le parti nei processi, della parità fra le parti nel processo, della terzietà ed imparzialità del giudice, del diritto dell'accusato ad essere informato riservatamente dei motivi dell'accusa, della garanzia per l'accusato di disporre del tempo e delle condizioni necessarie per preparare la difesa, del diritto dell'accusato al contresame di chi rende dichiarazioni a suo carico, del diritto dell'accusato di convocare testimoni a discarico, del diritto alla prova. 
Fra i principi del giusto processo è contenuta la previsione costituzionale che la colpevolezza di un imputato non possa essere provata sulla base di dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si sia sempre volontariamente sottratto all'interrogatorio da parte dell'imputato o del suo difensore. 
Il ministro della Giustizia Diliberto è contento del voto espresso dalla Camera. Il guardasigilli, in viaggio per Pescara per un faccia a faccia con Walter Veltroni, commenta positivamente l'approvazione del provvedimento.«È un passo importante sulla strada delle riforme. Il testo approvato questa sera dalla Camera - ha proseguito il ministro - è identico a quello licenziato dal Senato qualche mese fa». Diliberto poi aggiunge: «Qualcuno ricorderà che fu proprio il governo a ricercare l'intesa anche con l'opposizione. Non posso che esprimere la più grande soddisfazione e mi auguro che questo clima riprenda anche, dopo la pausa estiva, alla riapertura dell'attività parlamentare».