Sfratti, non ci saranno proroghe

da La Stampa del 28.6.99

Vanni Cornero 
ROMA 
Per gli sfratti la proroga della proroga non ci sarà. Ieri, giorno della scadenza delle domande di rinvio, il ministro dei lavori pubblici, Enrico Micheli, ha sgombrato il campo da ogni possibile illusione: «Nessuno slittamento dei termini - ha detto il ministro - i cittadini non dovranno preoccuparsi di eventuali intasamenti giudiziari, perchè il ministro di Grazia e Giustizia Diliberto ha assicurato che non ce ne saranno. L’importante è presentare la richiesta di proroga entro i tempi previsti». In risposta il Sunia, il sindacato degli inquilini, ha disertato l’incontro con il ministro chiesto lunedì insieme con Sicet e Uil-pensionati. «Il Sunia ritiene inutile la sua presenza in un incontro inconcludente col ministro Micheli», è scritto in un comunicato. «E’scorretto - spiega il segretario del sindacato, Luigi Pallotta - che, a poche ore dall’incontro, il ministro abbia già annunciato la sua, seppur legittima, decisione. Noi comunque non ci daremo per vinti e chiederemo di incontrare il presidente del consiglio D’Alema per riaffermare la necessità di un provvedimento che dia la possibilità di presentare l’istanza di proroga». Da parte sua Micheli non si scompone: «ho dichiarato solennemente alle Camere che quella concessa a dicembre era l’ultima proroga e che poi ci sarebbe stata una legge. La legge è arrivata, varata con grande puntualità, e a settembre siamo pronti anche per partire con il canone concertato». L’incontro con il ministro, però, ha deluso anche il Sicet: «Il governo non ha voluto dare una mano alle famiglie più bisognose ora non potremo fare altro che accompagnarle nei palazzi comunali affinchè venga trovata loro una soluzione abitativa - ha commentato il segretario del sindacato, Ferruccio Rossini - la nostra mossa successiva sarà di portare l’istanza alla Presidenza del Consiglio». Ma quante sono le domande di rinvio presentate ai Tribunali delle 11 città metropolitane, cioè Torino, Milano ,Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo e Catania? Secondo la Confedilizia nemmeno 25.000. L’organizzazione dei propietari di immobili, in attesa dei conteggi ufficiali degli uffici giudiziari, indica poco più di 5000 istanze a Roma, circa 4000 a Milano e 3500 a Firenze. «Nei capoluoghi di province meno grandi, poi, le richieste si contano sulle dita delle due mani - prosegue la nota dell’organizzazione - per cui è ragionevole pensare che le istanze di rinvio non raggiungeranno le 30.000 in tutt’Italia». E il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha sottolineato: «il numero di istanze presentate dagli inquilini fa giustizia delle cifre milionarie sugli sfratti circolate per un decennio e fino a ieri. Oggi, con il sistema di non bloccare più gli sfratti indiscriminatamente e di dare la possibiità di un rinvio ai solo a chi ne fa espressamente domanda, si è arrivati all’effetto voluto: quello di eliminare dal numero degli sfratti pendenti quelli che riguardano inquilini abbienti, che non se la sono evidentemente sentita di esporsi al giudizio del giudice». In linea con la Confedilizia l’Associazione piccoli proprietari case: «Centinaia di migliaia di proprietari - dice il segretario, Leandro Gatto - in attesa da anni di rientrare in possesso delle proprie abitazioni e sempre penalizzati dalle continue leggi e leggine che prorogavano l’esecuzione degli sfratti, potranno ora finalmente contare su di una data certa di rilascio». Tornando alle cifre degli sfratti, secondo l’Osservatorio di Milano le domande di rinvio presentate in città sono state meno di 3000, a fronte di 10.000 ingiunzioni per finita locazione. Nella maggior parte dei casi quelle sfrattete sono famiglie con un reddito tra le 600 mila lire e i 4 milioni al mese e che pagano un affitto tra le 300 mila lire e il milione mensili.