«Via trecento gip, molti processi a rischio»

da Il Corriere della sera del 28.9.99

ROMA - Potrebbero essere a rischio molti processi per effetto di una norma della riforma del codice di procedura penale che sta per essere varata dall'aula del Senato. Una disposizione di questa nuova legge che deve armonizzare il rito penale con la riforma del giudice unico, di fatto potrebbe smantellare gli uffici dei giudici per le indagini preliminari, i gip, obbligando diverse centinaia di giudici, probabilmente circa trecento, a fare le valigie. Negli uffici tecnici del ministero della Giustizia è già in corso l'elaborazione di una modifica del testo per scongiurare il pericolo. 
Il problema è stato oggetto di esame e discussione nel corso di un vertice di maggioranza sulla giustizia, presenti tra gli altri il ministro Oliviero Diliberto e i presidenti delle Commissioni giustizia del Parlamento. Ma certamente questo caso esiste, come è stato confermato anche al Consiglio superiore della magistratura. 
A lanciare l'allarme era stato ieri Claudio Castelli, giudice delle indagini preliminari a Milano e vice presidente dell'Associazione nazionale magistrati. «Nel testo della legge Carotti (dal nome del deputato popolare che l'ha proposta, ndr) approvato in Commissione giustizia al Senato e che da questa settimana è all'esame dell'aula - spiega il magistrato - è stata inserita una norma che stabilisce per i gip un tetto massimo di permanenza di tre anni. Questo significa prima di tutto distruggere gli uffici degli stessi gip, facendoli diventare precari; e inoltre, comportando necessariamente un fortissimo aumento della mobilità, vuol dire rinviare i processi». 
A Milano per effetto di questa norma potrebbero andar via ventisette gip su trentuno; a Roma venticinque su trentasei, a Torino diciassette su ventidue. Un esodo che in tutta Italia finirebbe per coinvolgere diverse centinaia di magistrati e che comporterà gravi problemi organizzativi: per sostituire in un tribunale venti gip, bisognerà far ricorso ai giudici del dibattimento, che avendo già processi incardinati, o svolgeranno le funzioni di giudice delle indagini preliminari a mezzo servizio o dovranno necessariamente rinviare i loro processi. 
Ma non basta: il tetto obbligherà i giudici per le indagini preliminari a lasciare i procedimenti di cui si occupano in brevissimo tempo: entro tre mesi dal compimento dei tre anni nell'incarico. 
R. R.,