Pentiti, si decide sulla riforma
da Il Corriere della sera del 28.9.99
ROMA - + scontro tra maggioranza e opposizione sui motivi che hanno
provocato uno stallo di due anni e mezzo del disegno di legge sulle nuove
norme per i pentiti. Ds e An si rimpallano la responsabilità del
lungo stop davanti alla Commissione giustizia del Senato del provvedimento
proposto dagli ex ministri dell'Interno Napolitano e della Giustizia Flick
e varato da Palazzo Chigi nel febbraio del '97. Ma da più parti
arriva l'invito a fare in fretta, ad approvarlo in tempi brevi. «Il
parere del governo è in quel disegno di legge. Per cortesia, il
Parlamento l'approvi», è l'invocazione dell'attuale titolare
del Viminale, Rosa Russo Jervolino. Un invito che, secondo le intenzione
del presidente della Commissione giustizia di Palazzo Madama, Michele Pinto,
potrebbe essere accolto entro breve tempo: oggi la Commissione potrebbe
licenziare il disegno di legge per lasciarlo all'esame dell'Aula.
Le polemiche dopo l'assoluzione di Giulio Andreotti non sembrano destinate
a finire. Anzi. Pinto ha spiegato perché il ddl si sia arenato:
«Il rallentamento è nato su una questione complessa e importante,
se accorpare la normativa sulla riforma dell'articolo 192 del codice di
procedura penale sulla validità delle dichiarazioni dei pentiti
alla legge di riforma sulla formazione della prova». Ma la giustificazione
di Pinto non ha spazzato via le tensioni. Guido Calvi, senatore dei Ds
ed esponente della Commissione, ha giudicato «strumentale»
la polemica del Polo dopo la sentenza di Perugia e ha sostenuto che non
si è arrivati prima all'approvazione della legge perché c'è
stata «una forte resistenza dell'opposizione, che voleva inserire
nuovi criteri di valutazione della prova, con la maggioranza contraria
per ragioni tecniche». Carlo Leoni, responsabile giustizia dei Ds,
ha rincarato la dose: «Il ritardo nella riforma della legge sui pentiti
è della destra». Immediata la reazione di Maurizio Gasparri
(«+ il centrosinistra che ha bloccato le nostre proposte di legge
impedendo che si rivedessero le norme sui pentiti») e di Francesca
Scopelliti (FI), anch'essa componente della Commissione giustizia: «Solo
grazie agli emendamenti del Polo ci troviamo davanti ad un buon testo».
E se il guardasigilli Oliviero Diliberto ha ribadito il suo no alla
«demonizzazione dei pentiti», il presidente della Commissione
antimafia Ottaviano Del Turco ha attaccato Giancarlo Caselli, secondo cui
sui pentiti è in atto un «linciaggio» dei magistrati.
«Vorrei far osservare molto sommessamente a Caselli - ha detto Del
Turco - che se la legge sui pentiti non è stata approvata in due
anni è anche perché sul Parlamento c'era una pressione di
molti pm e di molte procure che la ritenevano sbagliata».
Flavio Haver
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