Intervista
sul caso Marta Russo: i magistrati “bacchettano” Scotti
da Il Messaggero del 29.4.99
La giunta dell'Associazione nazionale magistrati, interviene sul caso
del presidente del tribunale di Roma Luigi Scotti, richiamando i magistrati
a rispettare il «doveroso riserbo» soprattutto sui procedimenti
in corso. Il riferimento è all’intervista concessa da Scotti a “Il
Giornale”, nella quale il giudice dice: «Il processo per l’omicidio
di Marta Russo è sfuggito di mano a tutti»
In un documento, la giunta, in linea con le posizioni già assunte
dal Comitato direttivo centrale, ribadisce che i magistrati, nella consapevolezza
del ruolo istituzionale esercitato, devono valutare con attenzione l'opportunità
delle proprie dichiarazioni, anche in relazione alle possibili strumentalizzazioni».
«L'Anm - prosegue il documento - impegnata perchè il dibattito
sulla giustizia si sviluppi nella maniera più approfondita ma al
tempo stesso più corretta e rispettosa del lavoro e della dignità
di ciascuno, riafferma l'opportunità che i magistrati, in relazione
al ruolo ricoperto, ispirino la propria condotta al doveroso riserbo soprattutto
in relazione ai procedimenti in corso».
Alla giunta dell'Anm, il sostituto procuratore di Roma Giovanni Salvi
ha consegnato un documento, sottoscritto dalla quasi totalità dei
sostituti, con il quale si contestano i contenuti dell'intervista di Scotti.
Nel documento i pm di Roma esprimono il proprio disappunto per le considerazioni
del presidente del tribunale, soprattutto nella parte dell'intervista in
cui si dice che «in questi anni hanno fatto scuola i pubblici ministeri
persecutori». I sostituti difendono inoltre la correttezza del loro
ufficio, che - scrivono - rispetta tutte le garanzie, compresa la norma
che impone al pm di compiere anche indagini a favore dell'indagato«
La risposta al documento dei pm non si è fatta attendere. Il
presidente dell’Associazione nazionale magistrati ha inviato una lettera
ai pubblici ministeri romani nella quale auspica che si torni al pieno
recupero di «sereni rapporti tra colleghi». «La Giunta
dell' Anm - scrive Martone ai Pm romani - ha esaminato con attenzione quanto
esposto nel documento da voi sottoscritto in merito alle intempestive dichiarazioni
del presidente del tribunale in relazione ad un procedimento in corso.
E ha altresì letto una lettera del presidente Scotti a me indirizzata
e nella quale, nel lamentare alcuni importanti ”tagli” alle sue dichiarazioni,
dichiara di non aver voluto porre in dubbio l'altissima capacità
professionale della Corte d'Assise e precisa di non aver inteso assolutamente
chiamare in causa i colleghi della procura di Roma».
Nel frattempo le parti civili che rappresentano i familiari di Marta
Russo hanno mantenuto la promessa: gli avvocati Bruno Andreozzi, Oreste
Flamminii Minuto e Luca Petrucci hanno presentato un esposto al Consiglio
superiore della magistratura contro il presidente Luigi Scotti.
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