Città
e sicurezza le proposte di Md
da Il Mattino del 29.4.99
MARCO MARTONE
I drammatici fatti di cronaca di questi giorni hanno reso di estrema
attualità il convegno tenutosi ieri presso l'Istituto Italiano per
gli Studi Filosofici. L'incontro, organizzato dalla sezione napoletana
di Magistratura Democratica, ha visto la partecipazione di numerosi addetti
ai lavori che operano nell'ambito della difesa della legalità. Emblematico
il titolo del convegno, «La città insicura, criminalità
diffusa, magistratura sociale e risposte istituzionali».
Ai lavori hanno preso parte tra gli altri, il segretario della sezione
napoletana di Magistratura Democratica Aldo Policastro, Ada Becchi Collidà,
dell'Università Cà Foscari di Venezia, Grazia Buffa, direttore
di «Fuori Luogo», Lalla Golfarelli, assessore alle politiche
sociali del comune di Bologna e Livio Pepino, presidente di Magistratura
Democratica e direttore di «Questione Giustizia».
Nel corso del convegno sono stati toccati alcuni dei punti piú
delicati, relativi alla sicurezza del territorio e al dilagare dei fenomeni
di macro e microcriminalità.
Si è discusso di città e devianza, di questioni legate
all’immigrazione, delle politiche per prevenire e arginare il fenomeno
delle tossicodipendenze, del ruolo delle istituzioni, dei limiti e i contenuti
dell'intervento giudiziario.
«Serve una nuova politica sociale e di sviluppo - ha dichiarato
Aldo Policastro - perché l'intervento giudiziario, da solo, non
può essere sufficiente. Le istituzioni devono collaborare in maniera
piú efficace, per fronteggiare la criminalità organizzata».
Il segretario di Magistratura Democratica ha sottolineato anche l'importanza
della tutela delle vittime di atti di violenza e soprusi. «C'è
bisogno di maggiore attenzione verso le vittime - ha detto Policastro -
spesso poco tutelate e dunque doppiamente penalizzate».
Di azione preventiva e rapporto città-devianza, ha parlato invece
Ada Becchi Collidà: «È necessario - ha dichiarato -
costruire nuovi assetti di controllo e gestione del territorio. L’azione
di prevenzione per la sicurezza urbana è molto complessa».
La relazione conclusiva è stata del presidente Livio Pepino,
che sottolineando i limiti e i contenuti dell'intervento giudiziario, si
è anche soffermato sul tema delle diversità. «Il problema
dell'insicurezza non lo scopriamo certo oggi - ha detto Pepino - esso è
legato alla condizione stessa di cittadino. Che la diversità si
coniughi con l'insicurezza è un dato di fatto con cui ci si deve
confrontare, cercando gli strumenti idonei, a risolvere i problemi che
da esso derivano».
Al termine delle relazioni si sono susseguiti alcuni interventi tra
cui quelli di Michele Gravano, Angelo Caputo e Paolo Giannino, giudice
del tribunale per i Minori di Napoli.
«Anche il disagio giovanile - ha detto Paolo Giannino - è
spesso legato alle condizioni di malessere del territorio, in cui tanti
minori sono costretti a vivere».
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