Affitti, parte oggi la trattativa per i canoni «convenzionati» 

da Il Sole 24 ore del 29.1.99

ROMA — Con la riunione di oggi al ministero dei Lavori pubblici, prende il
via la convenzione nazionale tra i sindacati degli inquilini e le
organizzazioni della proprietà edilizia per definire i contratti-tipo previsti
dalla nuova legge sulle locazioni. 
Il confronto servirà a fissare i criteri generali per stabilire a livello locale il
valore dei canoni nel canale degli affitti protetto. Secondo il presidente
della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, «tra marzo e aprile si potranno
sottoscrivere i contratti d’affitto concertati» con le agevolazioni fiscali per
la proprietà e gli incentivi per il conduttore. Proprio alla vigilia della
riunione, la Confedilizia ha siglato con i principali sindacati degli inquilini
(Sunia, Sicet e Uniat) un’intesa sul contratto-tipo per gli affitti siglati nel
canale libero, con una tabella sulla ripartizione degli oneri accessori. È
prevista la possibilità per il conduttore (con il consenso scritto del
locatore) di sublocare l’alloggio, mentre per l’aggiornamento del canone è
indicato come riferimento il 75% dell’indice Istat. Nella ripartizione degli
oneri accessori, inoltre, il proprietario dovrebbe accollarsi le spese di
installazione e manutenzione straordinaria degli ascensori (compreso
l’adeguamento alle nuove disposizioni di legge), degli impianti di
illuminazione, dei videocitofoni, degli allarmi, oltre alla sostituzione
integrale di pavimenti. All’inquilino, invece, spetterà la manutenzione
ordinaria dell’ascensore, degli impianti di illuminazione (suonerie e
allarmi) e delle parti interne dell’alloggio. Le spese per l’amministratore di
condominio, invece, vengono lasciate alla decisione tra le parti. «L’intesa
è ricca di opzioni per valorizzare l’autonomia contrattuale dei singoli —
sostiene Sforza Fogliani —. Potrà essere adottata per i contratti in corso
o per quelli da stipulare, e sarà di riferimento per amministratori
condominiali e giudici». 
Ma le organizzazioni della piccola proprietà contestano l’accordo: «Sono
previsti troppi adempimenti burocratici per la contrattazione libera —
afferma il segretario dell’Appc, Leandro Gatto —. Inoltre viene
ingiustamente data la possibilità all’inquilino di avvalersi del diritto di
prelazione alla scadenza del contratto». Dello stesso tono i commenti
dell’Uppi: «Non è possibile cercare di imbrigliare nel contratto cosiddetto
libero — aggiunge il segretario dell’Uppi, Fabio Pucci — la volontà di quei
proprietari che hanno deciso di mettere sul mercato il proprio immobile
destinandolo alla locazione».
Sul versante degli inquilini, invece, il segretario del Sunia, Luigi Pallotta,
sottolinea come l’intesa «oltre ad eliminare il contenzioso giudiziario»,
rappresenta «un segnale politico al Governo, circa la volontà di dare
attuazione rapidamente alla riforma». Mentre per il segretario dell’Uniat,
Maurilio Turchetti, l’accordo «contribuisce a riempire i vuoti e le
incertezze che caratterizzano la nuova legge sulle locazioni». Per il
segretario del Sicet, Ferruccio Rossini, bisogna rendere più appetibile il
canale protetto: «Chiederemo a Micheli di azzerare l’attuale detrazione
fiscale del 15% prevista per tutti i proprietari — afferma — e di
aggiungerla al 40,5% previsto dalla legge per chi affitta con canoni
calmierati».
Giorgio Pogliotti