Scontro al Senato sull’unificazione di corruzione e concussione. Ppi e Prc votano con Forza Italia

L’emendamento chiesto dal Pool spacca la maggioranza 

da Il Messaggero del 29.5.98

ROMA - Si divide la maggioranza ed è scontro al Senato sulla corruzione. Da una parte Ppi e Prc dall’altra Ds. Mentre il Polo attacca l’Ulivo, «è un colpo di mano». Al centro dello scontro l’emendamento, presentato da alcuni senatori dei Ds (Russo e Fassone), che unifica il reato di corruzione con la concussione. Inoltre, accogliendo una vecchia richiesta del pool Mani pulite, riduce la pena, fino a due terzi, per chi confessa prima che si sia avuta notizia del reato.  L’emendamento presentato nell’ambito della legge anti-corruzione, è all’esame della commissione Affari costituzionali. Ma Ortensio Zecchino (Ppi), presidente della commissione Giustizia ha sollevato conflitto di competenza davanti al presidente del Senato Nicola Mancino. «L’emendamento modifica l’intero codice nella parte in cui si parla di corruzione - spiega Zecchino - per questo ho chiesto che l’intero provvedimento passi a noi o quanto meno diventi di competenza delle due commissioni congiunte». Con Zecchino hanno votato oltre i Popolari, anche Prc e Polo.
Solo i senatori dei Ds hanno invece votato contro e il presidente della commissione Affari costituzionali Massimo Villone (Ds) dice: «Non si è mai visto che una commissione sollevi conflitto di competenza su un solo emendamento. Il regolamento non ne parla. Ci siamo occupati sempre noi della corruzione e quindi la competenza deve essere nostra».
Ersilia Salvato del Prc invece sostiene che: «Un emendamento così importante che prevede una modifica così sostanziale non può non essere esaminato dalla commissione Giustizia». E Marcello Pera di Forza Italia attacca: «È gravissimo: si è voluto con un colpo di mano tentare di imporre le tesi di Borrelli sulla corruzione. E lo si è fatto chiedendo la modifica del reato in una commissione, la prima, che è presieduta da un senatore dei Ds e non in quella realmente competente, la Giustizia, che è guidata invece da un esponente del Ppi che di questi temi ha, probabilmente, una visione più serena».  Forza Italia, «è contraria a equiparare concussione e corruzione perchè si pone sullo stesso piano chi è costretto a pagare per avere ciò che gli spetta con chi estorce denaro come pubblico ufficiale». Elvio Fassone (Ds) replica: «È vero che si è tenuto conto delle tesi di Borrelli, ma queste erano le nostre già da tempo».
Un altro punto di scontro è la confisca dei beni se non siano giustificati dal reddito. «In questo caso - precisa Fassone - si può parlare di presunzione di reato e si prevede la confisca dei beni anche se questi non provengono direttamente dal fatto per cui si è condannati».  M.Cof.